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Lo sguardo di beppe

Se volete festeggiare Natale coi vostri cari nel futuro, accettate di limitare quello alle porte

Se si vuol preservare la popolazione, soprattutto quella anziana, dall’infezione da Covid, è necessario comprendere che l’unica via perché questo avvenga è la massima cautela da usare nei suoi confronti.

Dopo lo spettacolo al quale abbiamo assistito domenica nelle città italiane, restano pochi dubbi sulle caratteristiche della nostra gente. Ovviamente, non tutti sono equiparabili per tendenza ed atteggiamento, ma buona parte, quelli che si sentono sequestrati, giustificati dalle assurde ed irresponsabili dichiarazioni di leader politici che, purtroppo, hanno consenso da parte di un numero consistente di persone, hanno invaso piazze, negozi e ristoranti quasi si trattasse dell’ultimo acquisto della loro vita o dell’ultimo pranzo. Insomma si è adottato il sistema meno idoneo a far sì che si esca in tempi ragionevoli da questa situazione di contagio e di morte.

“Io credo in Gesù bambino, nel Natale e non far vedere i nonni ai bambini in questo periodo è…” E qui si sprecano gli aggettivi del vocabolario salviniano. Chi non prende sul serio, solo in funzione del consenso popolare, la ricetta suggerita dai medici, non avrà più il diritto di incolpare il sistema sanitario delle sue disgrazie. E non assolvo nemmeno quella parte di governo che per paura di cali di consenso, cede al timore delle invettive della gente che potranno tradursi in meno voti quando si andrà alle urne. Credo sia meglio essere ricordati per aver salvato un sacco di vite che per aver favorito un’ecatombe e il perenne sovraccarico delle strutture sanitarie.

Se si è poco arguti al punto da non utilizzare le esperienze del passato per costruire un futuro meno disastroso, significa che si è disposti ad accettare i peggiori eventi che costituiranno la logica risposta ad un illogico modo di comportarsi. L’Italia è così, pronta a osannare colui che blandisce strumentalmente i desideri del momento, per poi schierarsi sul fronte opposto e puntare il dito contro la persona che ha sostenuto le irrazionali ragioni che hanno portato al disastro.

Ma sembra che nemmeno questa responsabilità sfiori la mente di alcuni politici che in nome del famigerato e spesso transitorio consenso, soffiano sul fuoco dell’irrazionalità di una parte del popolo che sarà proprio quello che marcerà contro di loro non appena realizzerà che coloro ai quali avevano riservato i loro applausi, sono stati la concausa del protrarsi di una situazione devastante per l’intera nazione.

Se si vuol preservare la popolazione, soprattutto quella anziana, dall’infezione da Covid, è necessario comprendere che l’unica via perché questo avvenga è la massima cautela da usare nei suoi confronti. Una carezza, un bacio ed un abbraccio possono uccidere, ai nostri giorni. Alcuni politici in vista seguono gli ondivaghi umori del popolo e diventano dei voltagabbana a tempo pieno, pronti ad allinearsi strumentalmente al variabile umore della gente, di quella parte di popolo che, data l’età non avanzata, crede di essere immortale o della parte di attempati signori che, ahimè, crede nelle parole dei numerosi falsi profeti che nascono più numerosi dei funghi non commestibili in frangenti come quelli che stiamo vivendo. Attenzione però: questi frutti della terra intossicano e avvelenano l’organismo. Sono grandi le responsabilità di chi in questo frangente è al comando della nave che solca un mare in burrasca.

Anche in questi tragici giorni, accade che per sete di potere, alcuni personaggi passati in seconda fila, ricerchino un consenso di corto respiro mentre i più astuti se ne guardano bene dal prendere il timone della nave per portarla fuori dalla tempesta. La cancelliera federale della Germania, Angela Merkel, con un terzo dei morti totalizzati dall’Italia, ha chiuso ermeticamente ogni possibilità che la gente circoli, che si muova e che sottovaluti la gravità del momento. In Italia no, si cede alle pressioni nonostante si contino ogni santo giorno centinaia di morti e decine di migliaia di contagi. L’acquisto compulsivo, l’abitudine dell’aperitivo, dannosi quanto un virus, hanno ormai contagiato buona parte della nazione. E non incolpo la globalizzazione per la debolezza di tanta gente del nostro bel paese. Gli stessi desideri che pulsano dentro l’italica gente, battono anche nel petto dei Tedeschi dove un’opposizione più responsabile, di fronte ai dati dei decessi e dei contagi, si è allineata ai suggerimenti di Angela Merkel.

Lo sconforto è causato dalla constatazione che oltre il Covid, tanti altri virus letali circolano tra la gente, letali perché uccidono cultura, intelligenza e capacità di discernimento tra ciò che si deve fare per mettere fine al numero dei decessi e per creare i presupposti perché diminuiscano i contagi fino a cessare.

Tutto ciò che rappresenta la tradizione delle prossime festività, non sarà per sempre cancellato, ma solo rinviato al tempo in cui una stretta di mano e un abbraccio augurale non costituiranno più il rischio di essere proiettili mortali sparati a distanza ravvicinata contro persone alle quali si dice di voler bene. Si è perso il senso di ciò che nel passato i nostri bisnonni e nonni han sempre coltivato come un valore essenziale: il sacrificio, accettato e vissuto come un valore che avrebbe dato risultati migliori nel futuro, per sé e per tutte le altre persone che costituivano la comunità, concetto ormai diluito e soffocato da un individualismo esasperato.

Se volete che la tradizione del Natale riprenda nel prossimo futuro, se volete veramente bene ai vostri nonni e alle persone anziane della vostra comunità, accettate di buon grado le limitazioni temporanee imposte. Provocando la morte di decine di migliaia di anziani, ucciderete la vera tradizione, fatta di saggezza e di bontà, attribuita ai vecchi saggi in tutte le civiltà, da tempi immemorabili.

Felice Natale a tutte le persone di buona volontà.

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