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La lanterna magica di guido

“The Disaster Artist”: biografia di come l’arte non sia una scienza esatta

Tommy e Greg sono due giovani attori di qualità tutt’altro che eccelsa e per trovare spazio sul grande schermo, non conoscendo alcun regista disposto a scritturarli, decidono di creare un film da soli

Titolo: The Disaster Artist

Regia: James Franco

Genere: Commedia drammatica

Durata: 103’

Interpreti: James Franco, Dave Franco, Seth Rogen, Ari Graynor, Alison Brie, Zac Efron

Valutazione: ****

Programmazione: Netflix

L’intento dell’arte, sin da quando l’uomo ha iniziato a disegnare figure antropomorfe sulle pareti della propria grotta, è quello di creare stupore.

Che si tratti di quadri, sculture, libri, serie televisive o film, il comune denominatore di tutte le forme artistiche risulta infatti essere proprio l’impegno del creatore nello stupire lo spettatore con qualcosa che gli suoni tanto nuovo quanto familiare.

Fate bene attenzione però: nessuno ha mai detto che tale sentimento deve per forza nascere da qualcosa di “bello”, inteso come elevato qualitativamente o osannato dalla maggior parte di chi lo ha visto.

Persino nel dizionario lo stupore viene descritto semplicemente come “senso di grande meraviglia, incredulità, disorientamento provocato da qualcosa di inatteso.”

Anche se può sembrare strano l’arte non è una questione di maggioranza statistica per cui se la valutazione di un programma non raggiunge almeno 3.5 stelle su 5 non meriti la visione. Fintanto che esisterà almeno una persona al mondo che, in mezzo a tutto quel pattume universalmente riconosciuto, ha trovato qualcosa di valido, una chiave di lettura originale e creativa che ha permesso di vedere la vicenda sotto una luce completamente diversa, l’arte continuerà a non essere una scienza esatta.

disaster artists

The Room” è un film drammatico (o supposto tale) del 2003 scritto, diretto, prodotto ed interpretato dall’attore polacco Tommy Wiseau che negli anni si è guadagnato lo status di “cult movie” a discapito delle migliaia di critiche negative ricevute poco dopo l’uscita. Per dare un’idea di quanto tale pellicola fosse oscena basti pensare che nel weekend d’esordio riuscì a guadagnare poco meno di 1.800 dollari a fronte di un costo di produzione che si aggirava intorno ai 6 milioni. A causa dell’involontaria comicità di molte scene e dell’interpretazione sorprendentemente scadente degli attori, il film ha però avuto un buon successo nel mercato home video, nelle proiezioni del circuito cinematografico secondario e come film della mezzanotte, diventano titolo di culto.

Come volevasi dimostrare l’arte non è una scienza esatta e anche l’attore James Franco sembra essersene accorto, tanto da voler omaggiare cotanto disastro con un film biografico che ripercorre passo per passo la realizzazione di “The Room”.

Il nome del progetto è “The Disaster Artist” e la trama, concentrata soprattutto attorno alla tragicomica figura di Wiseau, è semplice: Tommy (James Franco) e Greg (Dave Franco) sono due attori non professionisti che decidono di trasferirsi a Los Angeles per inseguire il loro sogno di diventerà grandi star del cinema. I due però, purtroppo per loro, non sono così talentuosi come pensavano e dopo mesi di rifiuti, insulti e porte sbattute in faccia decidono che è arrivato il momento di cambiare. Senza dare una motivazione concreta Tommy afferma di essere molto ricco e per questo convince Greg a prendere parte ad un suo progetto multimilionario. Tra mille disavventure, crisi di onnipotenza di Wiseau e rocambolesche interpretazioni il film vede la luce, ma i risultati non saranno quelli sperati.

The Disaster Artist” è un manifesto scritto a caratteri cubitali riguardo a come il folle mondo dell’arte, in questo caso cinematografica, non funzioni secondo regole lineari e logiche, che da un punto A ti permettono di arrivare a uno B senza intralci.

Le geometrie di queste storie non godono di forme euclidee ma bensì di trame sconosciute alle logiche umane, capaci di far fare un giro di 360° ad uno dei film più brutti mai realizzati rendendolo un grande capolavoro.

The Disaster Artist” rispecchia fedelmente l’incedere del film originale risultando fortemente drammatico all’inizio e prendendo una piega sempre più tragicomica via via che gli eventi si dipanano. Vedere Greg e Wiseau, interpretati dai fratelli Franco in modo impeccabile, prodigarsi in qualcosa di palesemente più grande di loro è come osservare un’automobile che si sta andando a schiantare contro un muro ad una velocità folle.

Anche se non possiamo prevedere il futuro sappiamo bene come andrà a finire, eppure non riusciamo a smettere di guardare per la morbosa e curiosa voglia di vedere qualcuno farsi male.

Così anche per “The Disaster Artist” la vita di un uomo fallito, misterioso ed in caduta libera diventerà tanto disturbante quanto appassionante, unendo ogni aspetto della vicenda in un turbinio di emozioni che ricalcano fedelmente quelle provate da coloro che ebbero la fortuna (si fa per dire) di assistere dal vivo al “Quarto Potere dei film brutti”, come lo definì la critica ai tempi.

Ironico pensare come, al contrario di “The Room”, “The Disaster Artist” abbia incassato decine di milioni di dollari con anche una candidatura agli Oscar come ciliegina sulla torta.

Battuta migliore: “Tommy, solo perché lo vuoi non vuol dire che ce la farai”

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