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L'intervento

La tecnologia a servizio delle cave per favorire l’economia circolare

Eleonora Doneda, imprenditrice nel campo delle costruzioni, spiega come nuove macchine meno inquinanti ed energie alternative rispondano alle richieste green delle giovani generazioni attente all'ambiente.

La lavorazione della pietra per la realizzazione di utensili è stato il primo vero mezzo di sostentamento dell’uomo. Prima ancora dell’agricoltura, l’attività di cava ha caratterizzato la civiltà e la nostra storia fin dai tempi più antichi e, oggi come allora, da cave e miniere si ricavano la maggior parte delle materie prime per l’industria, la tecnologia e l’edilizia.

cava day 2020

I materiali di cava sono un bene prezioso: grazie a quanto estratto, infatti, si contribuisce, non solo allo sviluppo urbanistico delle città, ma anche alla cultura e al progresso della civiltà. Sabbia, ghiaia, marmi e graniti sono le materie prime con cui si sono realizzati monumenti storici: da Stonehenge al David di Michelangelo, sono entrambi fatti di pietra. Ma senza andare troppo lontano, e senza scomodare il genio del Rinascimento, il ceppo gentile delle cave di Brembate ha reso una vera opera d’arte la facciata esterna e il cortile di Palazzo Marino, l’attuale municipio di Milano, e, per tornare al presente, la ristrutturazione dell’università Bocconi con l’utilizzo del Ceppo di Grè di Castro ad opera del duo irlandese Grafton Architects.

cava day 2020

Gli inerti sono, da sempre, la materia prima per eccellenza, indispensabili per lo sviluppo della società e l’evoluzione dell’uomo. Tutto ciò acquista maggior valore alla luce di una nuova coscienza etica delle imprese e di una sempre maggior attenzione nei confronti dell’ambiente.

L’evoluzione tecnologica e culturale delle cave ha fatto in modo che oggi sia possibile restituire quanto si è estratto, a volte anche di più. L’attività estrattiva, infatti, viene a torto considerata un settore “distruttivo”, ad alto impatto ambientale, ma, se gestita con responsabilità ed etica, può offrire nuove e migliori opportunità per l’ambiente, ed è stato dimostrato: le aree, al termine del processo estrattivo, vengono restituite alla natura, in molti casi, con un livello di biodiversità maggiore rispetto a quello di partenza, un recupero volto, non solo al ripristino geologico, ma anche alla fruizione e valorizzazione socioculturale del territorio.

Sono questi i principi fondamentali che si vogliono condividere e insegnare agli studenti delle scuole superiori grazie ai Cava Day organizzati negli ultimi sei anni da Confindustria Bergamo. Questa settima edizione sarà un’edizione speciale: si terrà per la prima volta via web, perché il progresso tecnologico non si ferma, nemmeno in un lavoro antico come quello di cava. L’attività estrattiva, in genere, non viene considerata nel processo di innovazione tecnologica in atto, ma anche il settore delle cave ha investito in innovazione tecnologica, per trarre un beneficio in termini di efficienza produttiva, ma soprattutto, per migliorare l’impatto delle stesse sull’ambiente circostante.

cava day 2020

Recupero nella cava Nuova Demi di Brembate

Macchine moderne hanno un coefficiente di inquinamento minore, e permettono di minimizzare gli effetti sull’ambiente e sul paesaggio già a partire dalla fase di estrazione, di sfruttare le energie alternative, raggiungendo l’autonomia energetica in un’ottica green, di reimmettere nel ciclo produttivo le acque reflue o i materiali da costruzione e demolizione, in due parole: la tecnologia favorisce l’economia circolare.

cava day 2020

Conoscere per comprendere, così può essere riassunto l’obiettivo dei Cava Day, proprio perché le nuove generazioni, avendo loro una sensibilità maggiore in termini di rispetto ambientale, possano rafforzare e valorizzare, avendolo conosciuto e compreso, un settore che troppo spesso è stato vittima di pregiudizi.

*Eleonora Doneda, imprenditrice, siede nel consiglio di amministrazione della Nuova Demi di Brembate.

ELEONORA DONEDA
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