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La tragedia

Investì e uccise 54enne lungo la A4: droga nel sangue, chiesto il processo

La tragedia lo scorso 13 ottobre nei pressi del casello di Bergamo: Filippo Giordano morì mentre stava andando al lavoro

Lo scorso 13 ottobre travolse e uccise un uomo in moto di 54 anni, Filippo Giordano, nei pressi del casello di Bergamo della A4. Sottoposto per legge agli esami tossicologici, nel suo sangue sono state trovate tracce di droga. Per questo motivo il pm Paolo Mandurino ha chiesto il giudizio immediato per il 50enne milanese alla guida della 500 X che centrò la Honda Shadow con a bordo Giordano.

La tragedia intorno alle 7.45. Il 54enne era partito un quarto d’ora prima dalla sua abitazione in via Trieste 50 a Capriate San Gervasio. Con la sua due ruote avrebbe dovuto raggiungere Seriate dove lavorava come operaio alla Aesys di via Pastrengo, azienda specializzata nei sistemi di comunicazione e nelle tecnologie di visualizzazione display e pannelli informativi.

Ma in fabbrica l’uomo non ci arrivò. 500 metri dopo il casello di Bergamo, fu tamponato dalla vettura che lo trascinò poi per un centinaio di metri. Morì in pochi istanti a causa delle gravi lesioni.

Il conducente della 500 X, scioccato per l’accaduto, venne trasportato all’ospedale Bolognini di Seriate, dove fu anche sottoposto agli esami del sangue come previsto dalla legge. Dopo l’esito e la scoperta della droga nel sangue, il magistrato ha avanzato richiesta, accolta dal Gip Alessia Solombrino, di giudizio immediato per il reato di omicidio stradale con l’aggravante di aver commesso il fatto in stato di alterazione psicofisica “determinata dall’assunzione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e cannabinoidi”.

“In particolare – si legge nella richiesta – mentre stava percorrendo l’autostrada A4 con direzione di marcia Milano-Venezia, giungendo nel territorio del comune di Bergamo, per colpa consistita in imprudenza, imperizia, negligenza e con violazione dell’articolo 141 primo e secondo comma, senza regolare la velocità in relazione alle condizioni di circolazione del traffico presente in autostrada e non avvedendosi per tempo della presenza, dinanzi alla propria vettura, del motociclo Honda Shadow condotto da Giordano Filippo, lo urtava da tergo, provocandone la caduta e, per l’effetto, trascinava sia il conducente che la moto, rimasti incastrati sotto la vettura, per oltre 100 metri sino a schiacciare la p.o. con il proprio mezzo. In conseguenza di ciò, provocava l’immediato decesso dell’uomo”.

Il 50enne avrà 15 giorni di tempo per avanzare un’eventuale richiesta di giudizio abbreviato o patteggiamento. L’udienza è stata fissata per il 15 febbraio del prossimo anno.

“Il prolungarsi dei processi genera molta sofferenza nei familiari, costretti a rivivere a ogni udienza il dramma della perdita del proprio caro – spiega Fernando Rosa, legale dei parenti della vittima – . Grazie al giudizio immediato è possibile ridurre drasticamente i tempi delle indagini e saltare anche l’udienza preliminare, un plauso dunque alla Procura che, nonostante le complicazioni dovute al protrarsi dell’emergenza sanitaria, è riuscita a dimostrarsi celere ed efficiente”.

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