L’Albero dei Bauli, simbolo dei lavoratori dello spettacolo, ideato e progettato da Bauli In Piazza – il movimento nato a ottobre ai piedi del Duomo con 500 bauli e 1300 operatori del settore schierati in risposta alla grave crisi dei lavoratori del mondo dello spettacolo – dopo essere stato allestito a Milano, viene realizzato anche Bergamo.
Rimarrà in Largo Gavazzeni, accanto al Teatro Donizetti, fino al giorno della Befana, il 6 gennaio 2021, l’installazione realizzata in occasione del Natale, proprio con i bauli: l’oggetto che accomuna tutti i lavoratori dietro le quinte di spettacoli, fiere ed eventi.
Al posto delle tradizionali decorazioni, trovano spazio le frasi scritte dai lavoratori dello spettacolo, con parole di buon auspicio e di speranza.
L’albero dei bauli di Bergamo è stato acceso giovedì 17 dicembre, alla presenza del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e di Roby Facchinetti, storico frontman bergamasco dei Pooh.
“Sono tante le richieste arrivate dai comuni italiani e qualcuna anche dall’estero, per poter adottare l’Albero dei Bauli, simbolo dei lavoratori dello spettacolo che lottano per la sopravvivenza di questa industria preziosa” – dichiara il comitato promotore di Bauli in Piazza e prosegue: “Siamo orgogliosi dell’albero realizzato a Bergamo, una città martoriata dall’epidemia e allo stesso tempo icona di forza e rinascita, dove abbiamo realizzato l’albero con il patrocinio del Comune di Bergamo e di questo ringraziamo il Sindaco Giorgio Gori e la giunta comunale. Il dramma dei lavoratori dello spettacolo e degli eventi non va in vacanza, come non deve spegnersi l’attenzione mediatica e la responsabilità delle Istituzioni, come non cesserà il nostro impegno nel perseguire gli obiettivi che ci siamo dati nei tavoli preposti.”
Lo scopo del progetto è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave crisi che il settore dello spettacolo sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria in corso, non è un caso, infatti, che l’ubicazione scelta è proprio in prossimità del teatro Donizetti.
“Anche io voglio far sentire la mia vicinanza a tutti gli operatori dello spettacolo. Sono circa 500 mila e stanno soffrendo ormai da circa un anno e non si sa quando questa sofferenza avrà una fine. Sono qui, quindi, per tutti quegli operatori dello spettacolo senza i quali nessun palcoscenico esisterebbe. Ci tengo a prestare la mia voce e il mio volto affinché ci sia un’attenzione più convinta e soprattutto che si faccia di più di quello che è stato fatto fino adesso per loro”, ha dichiarato Roby Facchinetti.
Per il Natale 2020, perciò, in città saranno vicini due alberi con significati molto speciali: uno in Piazza Vittorio Veneto proveniente dalla val Seriana per legare il capoluogo più tormentato alla zona “martire simbolo” dell’epidemia di marzo, l’altro nato per esprimere la vicinanza verso i lavoratori dello spettacolo tra i più colpiti dalla crisi economica causata dal coronavirus.
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