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Operazione luna park

Diffusione di materiale pedopornografico: perquisito 65enne bergamasco

La polizia postale ha infiltrato agenti sotto copertura in gruppi Telegram e Whatsapp e ha smantellato 16 associazioni criminali

Oltre 300 uomini della Polizia Postale dalle prime ore dell´alba stanno eseguendo perquisizioni e arresti in flagranza in 53 province e 18 regioni italiane. Perquisito anche un 65enne bergamasco. Si tratta della più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online.

Dopo due anni di indagini condotte “sotto copertura” sulla rete Internet, gli agenti della Polizia Postale di Milano e del C.N.C.P.O. – Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale di Roma, coordinati dai Procuratori Aggiunti Fusco e Mannella insieme ai Sostituti Barilli e Tarzia della Procura Distrettuale di Milano, hanno identificato 432 utenti che, sfruttando le potenzialità delle diffusissime applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su minori; gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.

Dei 159 gruppi individuati dagli investigatori della Polizia Postale, 16 erano delle vere e proprie associazioni per delinquere, al cui interno era possibile distinguere promotori, organizzatori e partecipi, con ruoli e compiti ben definiti. Ciascun gruppo era regolato da precise e severe norme di comportamento finalizzate a preservare l´anonimato – e, quindi, la “sicurezza” – del sodalizio criminale, oltre che dei singoli partecipanti. La violazione di tali regole comportava, infatti, l´espulsione da parte degli amministratori. La lunga e capillare attività di indagine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto e fuori dall´anonimato della rete.

Sono 81 gli italiani identificati dalla Polizia Postale milanese, due dei quali, un ottico con collaborazioni universitarie napoletano di 71 anni e un disoccupato veneziano di anni 20, promuovevano e gestivano gruppi pedopornografici, organizzandone l´attività e reclutando nuovi sodali provenienti da ogni parte del mondo.

Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura Distrettuale di Milano, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Sono stati anche rinvenuti gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e un ingente quantitativo di materiale illecito custodito sui supporti informatici sottoposti a sequestro.

L’attività svolta ha evidenziato come il fenomeno criminale sia assolutamente trasversale, dal momento che tra gli indagati figurano persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee, quali affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici, di cui un vigile urbano e diversi disoccupati, con età anagrafiche che oscillano tra i 18 e i 71 anni. Con riferimento, infine, al fattore geografico, si segnala che le regioni maggiormente interessate risultano essere la Lombardia e la Campania. In tali territori, infatti, risiede il 35 % degli indagati.

Sull’esecuzione di tre perquisizioni personali, domiciliari e informatiche, condotte nei confronti di altrettanti indagati dal compartimento della polizia Postale e delle Comunicazioni del Trentino Alto Adige, le prime due sono state eseguite ad opera del personale della sezione di Bolzano, rispettivamente nei confronti di un lavoratore stagionale quarantenne dell’altopiano dello Sciliar e di un operaio cinquantenne residente a Bolzano. Nello stesso tempo, personale investigativo della sede compartimentale di Trento ha operato al di fuori dell’ambito territoriale di competenza, in ausilio al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lombardia, effettuando una perquisizione a carico di un pensionato sessantacinquenne residente in provincia di Bergamo.

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