Un tweet mattutino del sindaco di Bergamo sugli assembramenti domenicali (leggi) un dissenso della direttrice di Bergamonews (leggi). Ora Giorgio Gori aggiunge un intervento più articolato a un dibattito interessante per la città e non solo.
Carissimo direttore,
Non sono portato a giustificare qualunque comportamento dei nostri concittadini. Nei mesi scorsi sono intervenuto più volte, a tratti anche con durezza, per censurare il mancato rispetto delle normative anti-contagio, a partire dall’uso lacunoso delle mascherine; ho richiamato i giovani quando mi è parso che si comportassero con leggerezza, assembrandosi allegramente nelle sere d’estate.
Non ho però condiviso le accuse di irresponsabilità che tra ieri e oggi qualcuno ha ritenuto di rivolgere ai “cittadini” per il solo fatto di aver osservato le vie del centro o di Città Alta affollarsi nella prima domenica di riapertura di bar e ristoranti, oltre che dei negozi, in una splendida giornata di sole a soli dieci giorni dal Natale.
Ci si aspettava forse che tutti restassero chiusi in casa nonostante l’allentamento delle precedenti limitazioni?
Peraltro – parlo per ciò che ho visto con i miei occhi, passeggiando sia in via XX Settembre che lungo la Corsarola, quindi nei luoghi teoricamente più affollati – non ho visto nessuno muoversi “a suon di spintoni”, né mascherine abbassate né pericolosi assembramenti. C’era tanta gente, ma che a me è parsa attenta e consapevole delle responsabilità di ciascuno.
Anche la polizia locale ha segnalato solo sporadici assembramenti di ragazzi: eccezioni, direi, rispetto ad una regola improntata a responsabilità e cautela.
Del resto, ripeto, non potevamo aspettarci nulla di diverso. Se decidiamo di tenere chiusi i centri commerciali è fatale che le vie dei negozi si affollino. Se incentiviamo i consumi e i pagamenti elettronici con lo strumento del cashback, è inevitabile che dopo settimane di divieti le persone desiderino uscire di casa e fare qualche acquisto. Dobbiamo indicarle come irresponsabili?
Io stesso, vista la bella giornata, sono andato fuori a pranzo. Ho peccato di superficialità e di imprudenza? Non siamo bestioline, proprio come dice Lei, e per questo meritiamo un po’ di rispetto da chi ci governa. Che non può a giorni alterni proporsi di dare luogo a maggiori “aperture”, perché pressato dall’opinione pubblica e dalla ricerca di consenso, e subito dopo puntare il dito contro i cittadini e ripromettersi nuove “strette” dopo qualche ripresa col teleobiettivo vista al tg.
Siamo diligenti: se decideranno di tornare a chiudere rispetteremo le nuove regole e personalmente mi adopererò per farle rispettare ai cittadini di Bergamo. Ma che si abbia il coraggio delle proprie decisioni, possibilmente senza procedere a zig-zag.
Cordialmente, Giorgio Gori
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