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Zona gialla

Assembramenti, Gori: “I cittadini fanno quel che è consentito”. Il Governo pensa a una stretta

Le reazioni al tweet del sindaco: c'è chi gli ricorda che pochi giorni fa aveva dichiarato 'meno limitazioni richiedono più responsabilità' e chi lo difende: 'Non sta negando nulla di questo, ma se il Governo dà il via libera non è ragionevole pensare che la gente non esca'

"I cittadini fanno quello che è consentito loro di fare. Se negozi, bar e ristoranti sono aperti, perché non dovrebbero uscire, andare a fare shopping (in più c'è il cashback), pranzare fuori o prendersi un caffè? Cosa ci si aspettava? Troppo facile prendersela con loro".

Questo il pensiero del sindaco di Bergamo Giorgio Gori su Twitter, dopo gli assembramenti che si sono verificati domenica 13 dicembre - primo giorno di zona gialla - in moltissime città d'Italia, Bergamo compresa. Complice la bella giornata di sole, le vie del centro città sono state letteralmente preso d'assalto dalle persone: tra passeggiate, regali di Natale e aperitivi.

Il dibattito

Molte le reazioni al suo commento. Tra gli utenti, c'è chi gli ricorda che soltanto pochi giorni fa aveva dichiarato "zona gialla buona notizia, meno limitazioni richiedono più responsabilità". Il sindaco, illustrando le novità sui nuovi comportamenti da adottare, aveva ricordato che l'ingresso in zona gialla "non è né un traguardo né una condizione acquisita. Dipenderà di nuovo da noi evitare che il Natale possa provocare una nuova impennata dei contagi e consentire anzi un ulteriore abbassamento del rischio epidemiologico".

Ma tra chi partecipa al dibattito c'è anche chi ne condivide il pensiero: "Non mi pare che Gori abbia fatto giravolte - è il parere di un utente -. Più responsabilità significa mascherine, distanziamento e rispetto numero massimo nei negozi e Gori non nega niente di questo. Ma se il Governo dà il via libera non è ragionevole pensare che la gente non esca".

Dichiarazioni simili a quelle del primo cittadino bergamasco sono arrivate dal collega e sindaco dem di Milano, Giuseppe Sala: "Non so se aprire sia stato imprudente o meno, ma c’era da aspettarsi che una cosa del genere succedesse - ha spiegato a Rtl 102.5 -. C'è un governo, ci sono dei tecnici, prendano una decisione. A volte fare politica significa prendere decisioni che non accontentato tutti. Quando sento Arcuri parlare di assembramenti irresponsabili non ci sto, non possiamo dare degli irresponsabili alla gente, alla gente si dice quello che può fare e lo fanno. Prendiamoci le nostre responsabilità, decisioni e saremo giudicati per questo".

Per il governatore regionale Attilio Fontana, che tanto ha spinto per l'arrivo della zona gialla, "questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi, durante i quali abbiamo dovuto rinunciare a gran parte della nostra libertà".

Le mosse del Governo

Sta di fatto che il governo adesso valuta un irrigidimento delle misure anti contagio nei giorni festivi e prefestivi, come riportato dai maggiori quotidiani nazionali: l'idea è quella di rendere tutta l'Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, permettendo un allentamento per i piccoli Comuni. Al vaglio ci sarebbe una deroga che dia, a chi abiti in paesi sotto i 5.000 abitanti, la possibilità di spostarsi entro 30 chilometri.

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