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Chapeau Bistrot, a Redona, aperto in pieno lockdown: “Non potevamo aspettare”

Il nuovo locale di Paolo Baldi, sorto nella riqualificata piazza della chiesa, ha iniziato l'attività alla fine di novembre: "Una scommessa che vinceremo"

Ripartire, un verbo dai molti significati. Ripartire vuol dire tornare a qualcosa che già si faceva ma che è stato interrotto, cosa che molti lavoratori, negozi e attività in generale hanno fatto nei mesi scorsi dopo le settimane di chiusura totale che abbiamo vissuto tra marzo e maggio. Ripartire, però, può essere anche da zero, in un posto nuovo, accettando una scommessa che al giorno d’oggi è più dura del solito, a causa del Covid.

È l’impresa che sta tentando di compiere lo Chapeau Bistrot, il nuovo locale aperto in pieno lockdown a Redona nella rinnovata piazza don Sergio Colombo, sulla quale si affaccia la maestosa chiesa del quartiere.

“Non potevamo più aspettare, abbiamo deciso di buttarci in questa avventura prendendo di petto la situazione – spiega Paolo Baldi, titolare del Bistrot e socio della Pigieffe Srl con Giancarlo e Francesca Bassi -. Del resto, il locali era pronto e tenere l’attività ferma sarebbe stato tempo sprecato”.

Così, alla fine di novembre si è deciso di iniziare con l’asporto che ha dato subito buoni risultati: “La gente è curiosa, viene anche solo per un caffè da bere in strada – spiega ancora Baldi -. Al netto della situazione che il mondo della ristorazione sta vivendo, siamo soddisfatti per come siamo partiti”.

Chapeau Bistrot
L'esterno dello Chapeau Bistrot, a Redona
Chapeau Bistrot
La struttura è stata costruita negli ultimi 12 mesi
Chapeau Bistrot
La sala interna del locale

Lo Chapeau Bistrot sorge in una struttura elegante e raffinata, costruita nell’ultimo anno nella centralissima piazza del quartiere: i lavori, iniziati nel novembre del 2019, si sono ultimati proprio a novembre, pochi giorni prima che cuochi e camerieri fossero operativi.

Il cantiere ha dato alla luce un locale che non passa inosservato, fatto di pareti di vetro futuristiche e cura eccezionale dei dettagli: all’interno c’è un bancone di legno pregiato sul quale si snoda la parte dedicata al bar e alle colazioni, mentre i tavolini sono in marmo e le sedie rifinite in bronzo.

L’idea di Baldi è quella di offrire un bistrot che possa soddisfare ogni tipo di esigenza, dalla colazione alla pausa pranzo, dal gelato (di qualità) alla cena: “E cureremo anche l’offerta del dopocena, con un barman esperto in mixology che sarà a disposizione degli amanti dei distillati” sottolinea il ristoratore.

Chapeau Bistrot
I distillati esposti sul bancone centrale
Chapeau Bistrot
Il gelato, servito direttamente dal mantecatore

La squadra costruita per guidare lo Chapeau Bistrot è giovane e preparata: ai fornelli con lo chef Bohdan Chonka c’è Luca Rocchetti, esperto in panificazione; in sala e dietro al bancone agiscono invece Andreea Barb, Monica Nozza, Manuel Rocchetti e Pamela Natali. Il mixology è affidato a Davide Mologni.

Dalla cucina, per la pausa pranzo e per la cena, i cuochi cercheranno di proporre piatti semplici ma pensati bene, dando spazio a ricette tradizionali di Bergamo (sì, non mancheranno i casoncelli) e ad altre più sofisticate (come le capesante in crosta di semi di canapa, guacamole e spuma di patate al limone o il tonno scottato alle erbe della Provenza).

E non è finita qui: “Ora stiamo ultimando la costruzione del dehor esterno, completamente vetrato. La speranza – conclude Baldi – è che ci possa portare una marcia in più con l’arrivo della bella stagione”.

Chapeau Bistrot
Lo chef Bohdan Chonka con Luca Rocchetti
Chapeau Bistrot
Andreea Barb, Manuel Rocchetti, Monica Nozza
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