“Dopo Roma, Milano e altre città anche a Bergamo sono apparsi i manifesti 6×3 che ritraggono una ‘Biancaneve’ contemporanea, in sottoveste, semi morente e con in mano una mela con l’esplicito riferimento alla velenosa RU486, la pillola abortiva, una procedura medica autorizzata e utilizzata da tempo dal Servizio Sanitario Nazionale per interrompere la gravidanza – dichiara l’onorevole Elena Carnevali, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati –. Un messaggio pubblicitario basato su una menzogna indegna e di grave violazione della dignità delle donne. Una fake news in gigantografia che solo le autorità locali potranno rimuovere o oscurare. Sono certa che non mancherà la premura del Sindaco Giorgio Gori nel procedere alla cancellazione di questa disinformazione medico-scientifica e di attacco palese ai diritti e all’autodeterminazione delle donne. Colpisce che dopo 42 anni dalla promulgazione della Legge 78 “Norme sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”, due diritti e principi di civiltà – conclude l’onorevole Carnevali – ci sia ancora tanto accanimento e crudeltà nei confronti delle donne”.
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