• Abbonati
Come affrontarla

Christmas Blues: la malinconia che ci colpisce a Natale

In questo Natale mancheranno anche gli affetti, non solamente perché non si potranno fare tavolate e tomboloni, ma perché faremo i conti con le assenze. Non è esagerato dire che quasi tutti, purtroppo, ci troveremo a tavola con una sedia vuota

È arrivato dicembre l’ultimo mese di questo 2020. Un anno che la maggior parte di noi vorrà dimenticare, ma che per quanto ci ha profondamente segnato è destinato a rimanere nella nostra memoria per molto tempo.

L’ultimo sgarro di questo anno è stato “rubarci” il Natale. Le restrizioni del nuovo Dpcm hanno confermato i sospetti che il prossimo sarebbe stato un Natale diverso e rendendo alcuni di noi più tristi e malinconici.

La tristezza e malinconia legata a questa festività si chiama “Christmas Blues”. Il Christmas Blues è spesso tenuto nascosto perché considerato assurdo in un momento dell’anno illuminato dalle luci e dai colori dei pacchi regalo, dove si sta con i propri affetti e ci si toglie qualche sfizio dopo tante diete.

In realtà è un fenomeno molto diffuso fortunatamente distinto dal disturbo affettivo stagionale, indicato nel DSM5 come “Disturbo depressivo maggiore, ricorrente, con andamento stagionale”. Il “Christmas Blues” è infatti legato alle caratteristiche peculiari del Natale che spesso potrebbero rivelarsi delle trappole. Analizzandole una per una e ripensando al 2020 sarà più semplice capire il perché.

Addobbare la casa e cercare il regalo perfetto potrebbero rivelarsi due attività molto stressanti. La pandemia ci ha lasciato in eredità una grave crisi economica che influenzerà non poco le nostre scelte di consumo e la nostra ansia del dover ricambiare tutti i regali ricevuti.

In questo Natale mancheranno anche gli affetti, non solamente perché non si potranno fare tavolate e tomboloni, ma perché faremo i conti con le assenze. Non è esagerato dire che quasi tutti, purtroppo, ci troveremo a tavola con una sedia vuota. Un posto vuoto che rischia di essere colmato dai quei ricordi belli ma malinconici.

Tutto questo, lo ammetto, suona spaventoso, ma se c’è una cosa che abbiamo imparato da questo 2020, soprattutto se vissuto a Bergamo è che non bisogna arrendersi e credere in noi.

Crediamo in noi iniziando ad ascoltare le nostre emozioni e dare loro il giusto spazio, senza sentirci inadeguati o fuori posto condividendo tutto questo con amici e affetti vicini. Regaliamoci del tempo per noi stessi, per riposare, leggere un libro, bere una golosa cioccolata calda davanti a un film.

Questo non è detto che potrà allontanare i fantasmi del passato, ma come Scrooge ne “Il Canto di Natale di Charles Dickens”, il passato può tornare a trovarci, il presente è quello su cui possiamo concentrarci, ma il futuro è tutto da costruire. Quale modo migliore di iniziare a costruire se non diventare noi stessi, gli eroi di questo Natale?

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Generico dicembre 2020
Martedì 8 dicembre
Donna e bambina intossicate dal monossido di carbonio: salvate a Zingonia
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI