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Due volumi

Da Amato a Prodi: Fondazione Zaninoni e i protagonisti dei suoi 20 anni nell’era Covid

La Fondazione Zaninoni ha voluto dare vita ad un progetto editoriale che non solo vuole raccontare la sua storia, ma vuole essere un inno alla forza dei bergamaschi

Vent’anni di progetti, collaborazioni ed eventi legati al lavoro e la formazione, le pari opportunità, la cittadinanza europea.

Vent’anni compiuti nell’anno più terribile per tutti noi, lacerati da una pandemia mondiale che ha così duramente colpito Bergamo.

Con queste premesse la Fondazione Zaninoni ha voluto dare vita ad un progetto editoriale che non solo vuole raccontare la storia della Fondazione bergamasca, ma vuole essere un inno al “coraggio, al senso civico e alla resistenza dei cittadini di Bergamo e provincia durante l’emergenza sanitaria”, come ha raccontato Pia Locatelli, presidentessa della Fondazione Zaninoni.

Fondata il 1 maggio 2000 per ricordare l’imprenditore Angelo Jack Zaninoni, giunta ora al suo ventesimo anno di attività, doveva essere festeggiata con un evento ospitato all’Università di Bergamo, ma, a causa della situazione sanitaria, la giornata in suo onore a cui avrebbe dovuto partecipare come protagonista Giuliano Amato, relatore che ha accompagnato la Fondazione sin dai primi passi, è stata rimandata.

“Per non far cadere, tuttavia, nel dimenticatoio questo importante anniversario per la Fondazione e per tutta la cittadinanza bergamasca, abbiamo dato vita a due volumi che vogliono dimostrare la nostra presenza nell’assenza dei mesi della pandemia e di un lavoro, certamente a porte chiuse, ma non in isolamento”, ha continuato Pia Locatelli.

Il primo volume è dedicato alla storia della Fondazione, una sorta di raccolta documentale, tutta raccontata attraverso lo sguardo delle fondatrice, che aiuta a ripercorrerne le tappe, tra testi e immagini, focalizzandosi sulle finalità, le iniziative svolte, le attività ed i progetti sostenuti.

Il secondo volume rivolge lo sguardo all’anno 2020, inevitabilmente connesso alla pandemia causata dal Coronavirus, e offre spunti di osservazione e riflessione sui nodi aperti dallo scenario attuale raccogliendo gli spunti offerti dalle considerazioni di venticinque personalità protagoniste delle iniziative svolte dalla Fondazione – oltre che della vita politica e culturale italiana ed europea -, sull’impatto determinato dall’emergenza Covid.

Protagonista è l’anno 2020, anno delle celebrazioni non compiute, anno sospeso, percorso da un’emergenza sanitaria globale che ha lasciato e lascerà tracce indelebili.

“Città di Bergamo. La corsa di un virus” è il titolo del primo capitolo che vede le riflessioni del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e del rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini.

“La Fondazione nel corso di tutta la sua storia ha avuto un ruolo fondamentale nell’educazione alla cittadinanza, ponendo l’attenzione su temi quali i giovani e le opportunità di genere. Delle riflessioni che, ora più che mai, dopo l’emergenza Covid, non devono essere abbandonate, specialmente per quanto riguarda il mondo del lavoro, troppo spesso messo da parte nei ragionamenti politici. Un elogio alla sua storia, certamente, ma anche stimolo per lavorare ancora di più per il futuro”, ha dichiarato Gori.

“Questi due volumi sono segno dei nostri tempi che ci hanno fatto comprendere il ruolo fondamentale della solidarietà e della collaborazione tra enti civici e culturali. Ne è l’esempio il rapporto con l’Università di Bergamo, partner nell’elaborazione di convegni e progetti, tra i quali figura il complesso iter, a partire dall’ideazione, per l’istituzione del corso di Laurea in Ingegneria Tessile”, ha affermato il rettore Pellegrini.

Arricchite dalle immagini di Rocco Fidanza e Matteo Zanardi con Officina della Comunicazione per il progettto “Dentro le Mura”, che mostrano la città di Bergamo in piena pandemia, raccontandone il vuoto e il silenzio assordante, si susseguono le eccezionali voci di alcuni relatori e relatrici che hanno animato i convegni della Fondazione nei venti anni di attività, conducendo i lettori in questa ricognizione, offrendo i loro spunti, articolati attorno agli specifici settori di competenza e campi d’azione.

Riflessioni scritte da voci d’eccezione: da Giuseppe Remuzzi a Romano Prodi, da Susanna Camusso e Telmo Pievani a Laura Boldrini e Emma Bonino. Tutte racchiuse nel capitolo “Sguardi sulla pandemia. Prospettive differenti” a cui dà il via Giuliano Amato, il Dottor Sottile soprannominato da Eugenio Scalfari così profondamente legato alla Fondazione.

“Questi due volumi hanno il pregio di aver saputo scandire il tempo mostrandone il suo significato. Una creatura che racconta la formazione, l’innovazione e il lavoro di questi ultimi vent’anni e che dimostra l’eccezionale forza di Bergamo, simbolo triste e fragile di una pandemia mondiale. Una tragica esperienza che, ancora di più, ci ha insegnato il valore della solidarietà: un bene prezioso e un bisogno che è ancora da soddisfare a pieno”, ha dichiarato Amato presente alla presentazione dei due volumi.

Il volume dedicato all’anno del Covid, infine, si chiude con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, estrapolato dal suo discorso tenuto in occasione della sua visita a Bergamo il 28 giugno 2020 all’esterno del cimitero cittadino, per la cerimonia di Commemorazione per le vittime bergamasche del Covid-19.

Le pubblicazioni saranno messe a disposizione gratuita della cittadinanza  a partire dalla settimana prima di Natale attraverso il coinvolgimento di sei librerie (Bergamo: Libreria Arnoldi, Incrocio Quarenghi, Palomar, Punto a Capo, Ubik Santa Caterina – Seriate: Spazio Terzo Mondo) scelte perché veri e propri luoghi della cultura, dove il rapporto con chi ama la lettura viene curato con particolare attenzione e preparazione: un invito indiretto alla frequentazione di questi spazi.

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