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Social & economia

Chiara, neolaureata all’UniBg: i travel influencer possono rilanciare il turismo di Bergamo

Chiara Cere, 23 anni e neolaureata ci racconta come i travel blogger possano aiutare il turismo bergamasco fortemente colpito dalle conseguenze del Covid-19.

Viaggiare è un’attività a cui più o meno tutti abbiamo dovuto rinunciare a causa della pandemia e il settore del turismo è senz’altro tra quelli che è stato maggiormente svantaggiato, sia a causa del confinamento, sia per il timore della popolazione di spostarsi in luoghi ad alto rischio di contagio. In particolare, sappiamo che il territorio bergamasco è stato tra i primi ad essere duramente colpito dal nuovo Coronavirus, con un conseguente allontanamento dei turisti.

Tuttavia, figure sempre più emergenti come quelle dei travel influencer, grazie alla loro attività sui social media, possono aiutare in questo momento più che mai, a riavvicinarci al patrimonio culturale del nostro territorio.

Per capire meglio quale sia il ruolo dei travel influencer e quale possa essere il loro contributo per rilanciare il turismo a Bergamo abbiamo intervistato Chiara Cere, ventitreenne di Cividate Camuno (BS) e neolaureata all’Università degli studi di Bergamo, che ha scelto questo tema proprio come argomento della sua tesi di laurea.

Il settore turistico della città di Bergamo ha sofferto molto a causa della pandemia. Quale potrebbe essere il ruolo dei travel influencer per rilanciarlo?

Innanzitutto, i travel influencer sono persone che hanno fatto della passione per i viaggi il loro lavoro, raccontando sui social le loro esperienze in giro per il mondo. Per questo motivo possono avere un ruolo fondamentale nel rilancio di Bergamo dopo questa pandemia, dando visibilità sulle piattaforme maggiormente utilizzate quando si è alla ricerca della destinazione del nostro prossimo viaggio. Infatti, se fino a qualche anno fa quando si andava alla ricerca di una destinazione si consultavano le guide turistiche o ci si rivolgeva alle agenzie viaggi, oggi il turista medio si informa principalmente tramite social network, guardando ciò gli altri, in particolare i travel influencer, hanno mostrato e raccontato di quel luogo.

chiara cere

I travel influencer possono quindi concretamente portare più giovani a Bergamo?

Secondo il mio punto di vista sì, poiché il pubblico degli influencer è prevalente costituito da giovani, i quali ripongono grande fiducia in questi personaggi, quindi se dei travel influencer che hanno un grande seguito o i micro-influencer, vale a dire coloro che hanno un numero di seguaci inferiore, ma un alto livello di fidelizzazione del loro pubblico, consigliano, raccontano o partecipano agli eventi della città di Bergamo, questo può creare il desiderio presso i ragazzi che li seguono a visitare questa bellissima città.

Quali sarebbero gli effetti e quali le opportunità?

I giovani sono il futuro non solo del turismo, ma anche per quanto riguarda la cultura di un territorio. Sono loro che possono farla sopravvivere nel tempo, quindi portare i ragazzi a visitare Bergamo può diventare un’opportunità per mostrare al mondo ciò che può offrire questa città. Dal punto di vista della condivisione sono proprio i giovani e il loro massiccio utilizzo dei social media che possono diventare un punto di riferimento anche per gli altri turisti. Infatti, chiunque può generare curiosità e interesse negli altri postando sul proprio profilo l’esperienza vissuta nella città. Inoltre, attirando turisti sempre più giovani vi è la concreta possibilità che questi possano prendere in considerazione anche la possibilità di scegliere la città di Bergamo come luogo in cui compiere un percorso di studi, svolgere un’esperienza lavorativa o creare un progetto di vita.

Instagram è una piattaforma utilizzata principalmente da giovani. Qual è l’impatto dei travel influencer sui ragazzi?

I ragazzi prendono molto spunto dagli influencer in molti ambiti: dallo stile di vita alla moda, per arrivare al turismo. Le destinazioni rese più appetibili dagli influencer sono quelle più scelte dal loro pubblico e in questo caso, essendo Instagram una piattaforma utilizzata prevalentemente da giovani hanno forte impatto sulle decisioni che i ragazzi possono prendere.

I travel influencer possono concretamente aiutare a rilanciare il settore del turismo?

Sì, i travel influencer possono aiutare a rilanciare il settore del turismo. Gran parte del loro lavoro si basa infatti, sulla collaborazione con aziende del settore: possono essere invitati a soggiornare in strutture o prendere parte a iniziative in un determinato luogo e in cambio loro sponsorizzano e fanno pubblicità alla destinazione e alla struttura stessa. In questo modo il pubblico ha la possibilità di visualizzare un’intera esperienza vissuta in prima persona dall’influencer con i pro e i contro che sono stati riscontrati direttamente da lui e non un semplice spot pubblicitario. Ciò fa sì che chi viene a conoscenza di una determinata destinazione è più incentivato a visitarla, poiché le recensioni provengono da una persona di fiducia ed esperta del settore che ha vissuto veramente quel luogo.

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