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Numeri & idee

La WebTv supera la prova, ora il Donizetti Opera avvia un progetto per tutta la comunità

Duemila e duecento il numero di abbonamenti alla WebTv venduti in tutto il mondo. Alcune richieste sono arrivate anche da Hong Kong, dal Nicaragua e da Israele.

Una WebTv per il Donizetti Opera Festival 2020. Detto altrimenti, una versione speciale di “Netflix” ad hoc per la musica lirica. La domanda è sorta spontanea subito dopo l’annuncio: supererà la prova l’ultima invenzione di Francesco Micheli, artista e regista, direttore del Donizetti Opera Festival?

Numeri alla mano, sembrerebbe che la prova è stata superata a pieni voti. I risultati sono emersi nella serata “2020 volte grazie”, in cui lo staff della Fondazione Teatro Donizetti, reduce dal successo del festival in versione streaming, ha ringraziato tutti i Rotary Club che lo hanno reso possibile grazie alo loro sostegno. Giorgio Berta, presidente della Fondazione, Massimo Boffelli, direttore generale, Riccardo Frizza, direttore musicale e Francesco Micheli hanno condiviso i risultati raggiunti

Ma veniamo ai numeri.

Tre sono state le produzioni messe in piedi dalla Fondazione – Belisario, Marino Faliero e Le nozze in Villa. In un momento storico in cui i luoghi di spettacolo sono chiusi al pubblico e la prima della Scala viene annullata, questo è di per sé già un numero da record.

Trecento sono state le persone – tra artisti, musicisti, maestranze, maschere, tecnici e giornalisti – che sono entrate nel nuovo teatro Donizetti durante il periodo di prove e di registrazione. Zero il numero di contagi, anche grazie alla messa in atto di un rigoroso protocollo anti Covid.

Duemila e duecento il numero di abbonamenti alla WebTv venduti in tutto il mondo. Alcune richieste sono arrivate anche da Hong Kong, dal Nicaragua e da Israele.

Oltre cinquanta le testate accreditate, anche estere, tra le quali il New York Times, i tedeschi Die Welt e Der Spiegel e le riviste francesi Opèra Magazine e ForumOpèra.

Dal momento che la matematica non è un’opinione, il bilancio è più che positivo. L’immagine di una Bergamo che cade, si rialza e combatte è stata sostenuta e apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

L’incontro, seppur a distanza, è stato occasione per riflettere sul valore della cultura, soprattutto in un momento di crisi e dolore collettivo. Come già ha sostenuto nei primi momenti del Festival, Francesco Micheli ha parlato della musica e del teatro come ospedale per l’anima. Così è nato il progetto “L’opera cura l’anima. Dal dolore alla rinascita”, con cui per la prima volta in un teatro nasce un percorso di sostegno per la comunità e tutto il pubblico attraverso newsletter, video e un fascicolo online.

Il 2020 è stato un anno doloroso per la comunità bergamasca: una situazione d’urgenza, molte perdite umane, un vissuto traumatico per le famiglie e la comunità, l’angoscia che si è presentata nel quotidiano. Gli individui, le famiglie, la città stanno riprendendo lentamente la propria vita con una ferita da cicatrizzare e un processo di lutto.

Il festival Donizetti Opera ha sentito il bisogno di mettersi al servizio della comunità e di contribuire ai processi di “guarigione” in atto e al superamento dell’evento drammatico vissuto da Bergamo e dal mondo intero. Da sempre l’opera lirica mette in scena il dolore e la gioia tramite i drammi di uomini e donne che diventano eroi senza averlo scelto. È tempo di mettere in gioco questi contenuti artistici e culturali affinché assumano un ruolo sociale: lenire il dolore e curare l’“anima” di chi è rimasto.

Così è nato alcuni mesi fa un tavolo di lavoro che porta professionisti del mondo dell’opera e della psicologia a riflettere insieme e a creare nuovi contenuti artistici che abbiano uno sguardo “curativo”.

Allo staff del festival guidato da Francesco Micheli, si è unita Francesca Corna, psicologa e psicoterapeuta bergamasca, formatasi in Italia e all’Université Descartes di Parigi, con una specializzazione in psicotraumatologia e che ha realizzato progetti in diverse parti del mondo, in contesti di vulnerabilità sociale e di emergenza umanitaria. Francesca Corna appartiene a una delle famiglie travolte dal Covid e ha vissuto in prima persona la ferita e il dolore della perdita e della mancanza della possibilità del commiato.

Il tavolo di ricerca ha lavorato su come l’opera lirica, e il festival bergamasco in particolare, possano pienamente ricoprire un nuovo ruolo sociale che può aprire una diversa visione di questa forma artistica. Donizetti diventa così una risorsa di cura e di crescita per la comunità. Già da quest’anno il festival vuole condividere stimoli utili a una più intensa partecipazione, grazie all’esperienza operistica, per aiutare la comunità a curare la ferita traumatica vissuta e il processo di lutto in corso.

Il festival Donizetti Opera vuole quindi continuare il percorso iniziato a giugno con il “Requiem” di Donizetti al Cimitero diretto da Riccardo Frizza, alla presenza del Presidente della Repubblica, ricordando chi non c’è più, aiutando chi resta a elaborare il lutto e in generale “curando l’anima” della comunità. Da qui un progetto per stimolare i suoi ospiti a mettere in relazione la loro esperienza con quel che vedono in scena, sempre disponibile sulla web tv, chiedendo loro di ricordare e testimoniare, e l’idea di creare al Teatro Donizetti uno spazio della memoria.

In questo terzo weekend, coloro che sono già iscritti alla newsletter del festival e della web tv, ma anche coloro che lo faranno nelle prossime settimane, riceveranno con cadenza periodica delle comunicazioni via mail contenenti testi, domande, immagini per tracciare il proprio percorso. Chi vuole potrà anche condividere le riflessioni con il gruppo di lavoro.

Inoltre sarà inviato un piccolo fascicolo, in cui tenere il proprio diario di viaggio in questo periodo così difficile, contenenti testi e immagini (fotografie di Bergamo durante il primo lockdown, scattate da Gianfranco Rota).

DONIZETTI WEB TV

L’accesso alla “Donizetti web tv” è gratuito e dà la possibilità di visionare contenuti varie proposte d’archivio, mentre tutti i nuovi programmi dedicati al Festival 2020, come lo streaming delle opere (ad eccezione di Marino Faliero), sono accessibili a chi si abbona all’offerta web. L’abbonamento alla “Donizetti web tv” (che comprende la visione delle opere 2020 e i contenuti originali) ha un costo di 59 euro (per tre mesi); l’accesso a ogni singola opera ha invece un costo di 30 euro; il Gala 20 euro.

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