Sull’asfalto non c’era segno di frenata: con ogni probabilità, secondo le ricostruzioni fatte dalla polizia stradale di Bergamo, Sabino Secondo Spagnoli si è schiantato contro il retro del furgone che lo precedeva in autostrada senza nemmeno accorgersi.
È morto così, sul colpo, il 41enne che giovedì 3 dicembre ha tamponato un furgone guidato da un cittadino polacco – rimasto illeso – sull’autostrada A4, nei pressi del casello di Bergamo. Quando Spagnoli ha perso la vita al volante della sua Ford Mondeo erano da poco passate le 11.15.
All’altezza dello svincolo cittadino un cantiere ha reso necessario la riduzione delle corsie, che in quel tratto passano da quattro a due, causando, soprattutto nelle ore di maggior traffico, rallentamenti e code. Proprio un rallentamento come tanti, giovedì, ha dato origine alla tragedia.
Il furgone si è fermato, in coda alle tante auto che stavano rallentando per superare il cantiere, mentre l’auto guidata da Spagnoli è arrivata a velocità sostenuta.
Il 41enne, un ingegnere biomedico residente a Mediglia, nel sud di Milano, non è riuscito nemmeno a tentare la frenata: è probabile che quando si è accorto del mezzo pesante fermo davanti a lui era già troppo tardi. Le forze dell’ordine non escludono che la causa dello schianto sia stata una distrazione fatale o un malore: ma si tratta solo di ipotesi.
La salma di Spagnoli è stata portata al cimitero di Stezzano, mentre alla polizia stradale di San Donato Milanese è toccato il compito di avvisare i familiari del 41enne.
Spagnoli, classe 1979, era molto attivo nel volontariato. Lascia una moglie e due figli di 8 e 14 anni.
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