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L'intervista

Bastianini e la vittoria Mondiale: “Fatico ancora a crederci, l’Italtrans una famiglia”

Il neocampione del Mondo di Moto 2 racconta la straordinaria stagione vissuta con i colori della scuderia di Calcinate che lo porterà in MotoGp il prossimo anno: "Mi mancheranno moltissimo".

Quando affronti una curva ad oltre duecento chilometri orari in sella a una moto, l’adrenalina e la paura scorrono velocemente nelle vene.

Se da una parte è fondamentale evitare di scivolare e gettare al vento gli sforzi di un intero week-end, dall’altro è decisivo mantenere alta la concentrazione per evitare che l’avversario ti superi.

Tutte queste emozioni si amplificano ulteriormente se in palio c’è un titolo iridato, come nel caso di Enea Bastianini che sul circuito di Portimao si è laureato campione del mondo di Moto 2.

Nonostante la pandemia abbia stravolto la stagione, il 22enne di Rimini è sempre apparso in grande forma riuscendo a condurre l’Italtrans Racing Team al primo successo globale.

Enea Bastianini, ci racconta il suo Gran Premio del Portogallo, prova decisiva per la conquista del titolo ?

È stato fantastico. Faccio ancora fatica a credere di aver vinto un Mondiale perché ci sono riuscito dopo sette anni dal mio approdo in questo mondo e soltanto due in Moto 2.

Dopo una partenza sprint, lei è stato costretto a difendersi dagli attacchi degli avversari. Non ha avuto il timore di mancare il suo obiettivo a pochi chilometri dall’arrivo?

Non ho mai avuto paura perché sono rimasto sempre concentrato su ciò che facevo. Nelle ultime tre gare mi sono reso conto che avevo degli avversari da affrontare, nonostante questo ci ho sempre creduto.

Cosa ha pensato nel momento in cui ha tagliato il traguardo lusitano?

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata “ce l’ho fatta”. Oltre a ciò mi sono sentito ripagato di tutti gli sforzi e i sacrifici che ho affrontato sinora.

Facendo un passo indietro, lei è entrato a far parte dell’Italtrans Racing Team nel 2019. Si sarebbe mai aspettato di riuscir a salire sul gradino più alto del podio in meno di due stagioni?

Forse no, ma ci speravo. A inizio anno ho avuto modo di osservare quanto fossimo competitivi in pista, sia durante i test che in gara. Da lì ho capito che ci saremmo avvicinati al titolo. Nelle ultime prove, in particolare ad Aragon, ho compreso che sarebbe bastato soltanto spingere per poterlo vincere.

In questo periodo di militanza con la scuderia di Calcinate, ha vissuto fianco a fianco di un capotecnico del calibro di Giovanni Sandi. Quanto è stata importante questa figura per il suo percorso di crescita?

Giovanni è una persona di grande esperienza, che ha saputo trasmettermi subito grande energia, voglia di fare e che ha saputo crescere insieme a me. Senza di lui sarebbe stato tutto molto più complicato, forse impossibile.

Qual è il momento più emozionante che ha vissuto durante questa importante fase della sua carriera ?

La mia prima vittoria in Moto 2, ottenuta in solitaria a Jerez de la Frontera. Un momento che ricorderò per sempre insieme alla conquista del Mondiale.

Lei è conosciuto dai tifosi italiani come “Bestia”. Come è nato questo soprannome?

È nato nel 2011, perchè il mio meccanico mi diceva sempre “sei proprio una bestia da gara”. Nonostante le difficoltà, riuscivo infatti a uscirne sempre al meglio.

A proposito di nomi curiosi, lei ha ribattezzato la sua moto “Mia”. Perchè ha scelto questo appellativo?

Banalmente perché la prima volta in cui l’ho vista, l’ho sentita subito mia. Da quel momento ho deciso di attribuirle quel nome.

Come ogni sportivo che si rispetti, anche Enea Bastianini ha un proprio idolo a cui ispirarsi. Qual è il suo?

Direi Casey Stoner perché quando correva sapeva trasmettermi moltissime emozioni, riuscendo a compiere alcune azioni che all’epoca erano inspiegabili.

Fuori dal circuito, quali sono le sue più grandi passioni?

Uno dei miei hobby preferiti è andare a pescare, oltre a far attività fisica e svolgere esercizi di corpo libero. 

Ripercorrendo la sua storia sportiva, è impossibile non notare la sua esperienza fra i tuffi che l’ha vista primeggiare anche a livello nazionale. Perchè non ha scelto di proseguire lungo questa strada?

Lo sport mi è sempre piaciuto, sin da bambino. La ginnastica artistica e i tuffi sono state le discipline che ho praticato maggiormente, riuscendo a ottenere anche un secondo posto ai Campionati Italiani di tuffi e partecipando pure a un Europeo. Ma quando ho dovuto scegliere su quale disciplina puntate, non ho avuto dubbi: le moto.

Come per ogni pilota, la sua giovane carriera è stata caratterizzata da alti e bassi. Nei momenti più complessi, non ha mai pensato di abbandonare il motociclismo?

Nonostante tutti i periodi difficili che ho vissuto, non ho mai pensato di smettere. Anzi, ogni volta è stato un motivo in più per continuare.

Sulla sua strada ha avuto modo di incontrare più volte Andrea Locatelli (vincitore del Mondiale Supersport) condividendo con lui il box. Vi siete sentiti dopo i rispettivi successi?

Sì, l’ho contattato dopo la vittoria del Mondiale di Supersport 600 e lui mi ha prontamente spronato dicendomi “sono sicuro che ce la farai pure tu”. Alla fine così è stato e poco dopo la mia ultima gara mi ha scritto facendomi i complimenti. “Loca” è sempre stato un pilota veloce e sono felice che possa essersi ritrovato.

Dando uno sguardo al futuro, nel 2021 farà il salto nella MotoGp con la Ducati Avintia. Quali sono le sue aspettative per questa nuova avventura?

L’obiettivo sarà imparare il più possibile per capire come affrontare il 2022. Saranno fondamentali le prime gare per crescere nel miglior modo possibile e ottenere in seguito buoni risultati.

Non le mancherà il calore degli uomini dell’Italtrans Racing Team?

Mi mancherà moltissimo perché all’Italtrans ho trovato una famiglia. Festeggiare il Mondiale con Laura Bertulessi, Germano Bellina e tutti i loro amici è stato bellissimo nonostante il periodo difficile. Nonostante quanto vissuto in provincia di Bergamo durante la scorsa primavera, non mi è mai mancato l’appoggio da parte loro e penso che questa affermazione possa esser una grande soddisfazione e un valore aggiunto in un periodo complesso.

Ad accompagnarla in questa prova vi sarà Luca Marini, con il quale ha battagliato negli ultimi mesi per la conquista del campionato. Qual è il rapporto fra voi due?

Il nostro rapporto è abbastanza professionale. Da piccoli ci conoscevamo probabilmente di più poiché attualmente i vari impegni agonistici ci consentono di condividere pochi momenti fuori dalla pista. Essendo compagni di squadra il prossimo anno, avremo sicuramente modo di vederci di più e di imparare ciascuno qualcosa dall’altro.

In conclusione: qual è il sogno di Enea Bastianini?

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