La Procura di Bergamo che sta indagando per “epidemia colposa” nelle gestione dell’emergenza Covid aveva convocato, come persone informate sui fatti, i ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I ricercatori non si sono presentati davanti ai pubblici ministeri della Procura di Bergamo invocando l’immunità diplomatica.
“Le organizzazioni delle Nazioni Unite, quando agiscono nell’ambito delle proprie funzioni, godono di immunità diplomatica negli Stati aderenti”.
Lo ha spiegato all’Agi l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri, commentando la polemica legata all’immunità diplomatica avanzata dai funzionari dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) chiamati a rispondere agli inquirenti della Procura di Bergamo, che indagano per epidemia colposa nella gestione della pandemia.
“L’immunità – sottolinea Terzi – può essere totale o funzionale, ma in generale non significa mai impunità: l’immunità può essere discussa in caso di comportamenti lesivi dei diritti altrui”.
“Lo status speciale – spiega l’ambasciatore, anche presidente del think tank Comitato globale per lo Stato di diritto – copre i funzionari con immunità diplomatica, ma l’accertamento della riconducibilità di quello che fanno all’esercizio delle loro funzioni può essere oggetto di contestazione, nelle sedi della giustizia internazionale e in sede politica, nelle assemblee dell’organizzazione stessa”.
“L’Oms – conclude Terzi – ha delle gravi responsabilità verso i Paesi che ne fanno parte per via della gestione della pandemia almeno nei primi cinque o sei mesi, che è stata dettata dall’influenza della Cina, interessata a nascondere le sue responsabilità”.
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