La Dea rimanda ancora la vittoria al Gewiss Stadium che manca da quasi due mesi (Atalanta–Cagliari 5-2 del 4 ottobre scorso). Nella quinta giornata di Champions League gli uomini di Gasperini sono infatti costretti a rincorrere per buona parte del match i danesi del Midtjylland, apparsi nettamente più in condizione.
Capaci di allungarsi in avanti e metter in difficoltà la retroguardia nerazzurra nelle fasi d’attacco, gli scandinavi hanno saputo chiudersi prontamente in difesa riuscendo così a proteggere il bunker di Priske di fronte ai tentativi della coppia colombiana Zapata–Muriel, apparsa poco lucida e a tratti in sofferenza.
Dal canto suo l’Atalanta ha mostrato i problemi già messi in esposizione nelle gare di campionato contro Spezia e Verona: stanchezza nelle gambe che si traduce in poca brillantezza una volta che ci si presenta davanti all’estremo difensore avversario.
A confermarlo è il pareggio ottenuto da un centrale come Romero che si è preso sulle spalle i compagni strappando un punto importante in chiave qualificazione complice la sconfitta dell’Ajax ad Anfield Road.
Con la consapevolezza di giungere ad Amsterdam con due risultati favorevoli su tre, il tecnico di Grugliasco dovrà lavorare sulla condizione fisica e metter in campo l’ennesima impresa della storia recente dell’Atalanta.
Le pagelle
Sportiello 6: L’estremo difensore neroblu è esente da colpe sulla bordata di Scholtz che porta avanti i danesi. Nella ripresa si fa anticipare da Hoegh che colpisce la traversa, ma molto probabilmente il giocatore avversario era finito in fuorigioco.
Palomino 5,5: L’ex Ludogorets gioca sul centrosinistra e nella prima frazione di gara soffre molto le ripartenze rapide del Midtyjlland. (Toloi 6: Quando subentra, il brasiliano contiene e gestisce bene le poche occasioni in cui Da Silva e Vibe si presentano in avanti.)
Romero 7: “El Cuti” gioca come sempre facendo sentire il proprio corpo non risparmiando nulla a nessuno. Salva l’Atalanta con un’incornata perfetta e uno stacco imperioso realizzando il primo sigillo con la maglia nerazzurra.
Djimsiti 6: Il numero 19 parte sul settore di centrodestra e non è esente dall’incontrare affanni quando gli ospiti si fanno vedere in avanti. Bravissimo nel recupero in diagonale sull’assolo di Dreyer.
Hateboer 6,5: È sua la prima conclusione (respinta da Hansen) dal vertice destro dell’area piccola. L’olandese è poi autore del traversone decisivo per il colpo di testa di Romero.
Freuler 5,5: L’orologio svizzero fatica più del solito a fare da collante tra le due fasi risultando discontinuo nel proporsi. (De Roon 6: Il tulipano subentra e fornisce maggiore sostanza e ritmo ai tentativi di arrembaggio neroazzurri).
Pessina 6,5: Il centrocampista cresciuto a Monza conferma la propria duttilità giocando da mediano, non rifiutando mai l’inserimento. Va vicino alla rete proprio con un’incursione in area che porta ad un tiro largo alla sinistra di Hansen.
Gosens 6: La spinta dell’esterno tedesco si smorza a lungo andare. Non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, nonostante ciò ci mette sempre l’impegno necessario.(Ruggeri SV)
Gomez 6: Il fantasista argentino non è trascendentale, ma è comunque l’unico del reparto offensivo che prova e riesce a costruire qualche azione (vedi ottimo assist orizzontale per Pessina e i due suggerimenti verticali per Zapata e Muriel). Sforzi purtroppo che non producono effetto, anzi inducono “el Diez” a sprecare una dose non indifferente di energie. (Ilicic 5,5: L’unico lampo che offre lo sloveno è la palla in profondità che mette Traorè davanti alla porta. Per il resto si destreggia molto, ma il Midtjylland è sempre molto attento.)
Zapata 4: Non è proprio serata per la punta neroazzurra. Colpisce male a due passi dalla porta dopo pochi minuti, appare poco lucido spalle alla porta e per niente brillante quando si tratta di colpire. Al numero 91 è mancato totalmente il killer instinct.
Muriel 5,5: L’ex Samp e Udinese fa leggermente meglio del connazionale soprattutto in partenza (consegna a Zapata una palla da appoggiare in porta), ma più ruotano le lancette e più si perde. Continua a svariare da destra e sinistra per confondere i danesi che invece non si fanno trovare sorpresi. (Traorè 6,5: Ingresso con piglio positivo, assoluta linfa di imprevedibilità e vivacità. Peccato solamente per la rete mancata davanti a Hansen.)
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