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L'intervista

Antinfluenzale, Marinoni: “Ordini e forniture in ritardo, non tutti riusciranno a vaccinarsi”

Il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, commenta l’andamento della campagna per la vaccinazione antinfluenzale nella provincia orobica e più in generale in Lombardia

“Ci sono ritardi nelle forniture ma è arrivata in ritardo anche la regione a ordinare i vaccini: non tutti gli ultrasessantacinquenni riusciranno a vaccinarsi”. È critico il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, nel commentare l’andamento della campagna per la vaccinazione antinfluenzale nella provincia orobica e più in generale in Lombardia.

Molti over 65 ma anche tanti under 65 con patologie pregresse non sono ancora riusciti a sottoporsi al vaccino e rischiano di non poterlo effettuare: abbiamo chiesto al dottor Marinoni di tracciare il punto della situazione.

Come sta andando la campagna antinfluenzale?

Sta continuando, dovrebbero arrivare ancora dei vaccini ma, in effetti, non ha prodotto i risultati sperati. Innanzitutto è stata diffusa una pubblicità assurda sulla gratuità del vaccino per le persone sane tra i 60 e i 65 anni, che non era fattibile: non era possibile e non so perché si sia voluto creare questa aspettativa che non ha senso. Un altro capitolo è quello dei problemi nell’approvvigionamento dei vaccini da parte dei medici di medicina generale per gli under 65 affetti da patologie.

Ci spieghi

I vaccini che vengono consegnati sono prevalentemente quelli destinati agli over 65. Per vaccinarsi, quindi, nella maggior parte dei casi gli under 65 affetti da patologie devono recarsi nelle ASST. Non c’è nulla di strano perché è quello che di fatto è avvenuto tutti gli anni: i medici di medicina generale dovevano già somministrare il vaccino soltanto alle persone impossibilitate a recarsi nelle ASST, gli allettati ecc, ma di certo è meno accessibile rispetto all’ambulatorio del proprio medico di medicina generale.

Come mai proprio quest’anno, segnato dall’emergenza Covid, scarseggiano i vaccini?

I vaccini – mi riferisco alla maggior parte della fornitura, cioè quelli per gli over 65 di cui una parte dovrà ancora arrivare ma non coprirà comunque tutta la domanda – sono stati ordinati in ritardo. Ci sono ritardi nelle forniture ma è arrivata in ritardo anche la regione a ordinarli e questo ha prodotto un pasticcio che in parte si tradurrà nel fatto che alcuni ultrasessantacinquenni potrebbero non riuscire a essere vaccinati. Inoltre, le forniture scaglionate nel tempo hanno comportato la necessità di rinviare appuntamenti, ritardi e disagi per le persone: i medici di medicina generale hanno avuto problemi organizzativi perché se non sanno con precisione quando ricevono le dosi faticano a programmare le somministrazioni. Direi, quindi, che la campagna antinfluenzale non è andata bene.

Dunque c’è il rischio che rimangano scoperti sia molti over 65 sia under 65 con patologie?

Si, il rischio c’è rispetto alla domanda. Parliamo di un vaccino che non è obbligatorio ma per il quale giustamente la richiesta è stata molto superiore rispetto agli anni scorsi. Inoltre c’è stata la promessa di praticarlo alle persone tra i 60 e i 65 anni senza patologie e non è stata mantenuta. Ma c’è un’altra considerazione da tener presente.

Quale?

Il vaccino antinfluenzale inizia a essere efficace una ventina di giorni dopo la somministrazione: considerando che l’influenza solitamente comincia a fine dicembre, ormai ci siamo, bisogna essere pronti. L’influenza, comunque, proseguirà fino alla primavera: chi si vaccinerà con qualche giorno di ritardo risulterà esposto nelle giornate successive ma è sempre utile. Il problema è che siamo arrivati tardi, in modo inefficiente, con forniture inadeguate e discontinue. A questo quadro si aggiunge la grande quantità di persone che si sarebbero vaccinate pur non rientrando nelle categorie a rischio: avrebbero comprato il vaccino in farmacia e non hanno potuto farlo ma sarebbe stato importante per evitare il numero di possibili pazienti con la febbre che poi devono essere sottoposte a valutazioni per il Covid.

In che modo?

Se una persona ha la febbre e ha fatto l’antinfluenzale non sono sicuro che abbia il Covid, la valutazione va fatta comunque, ma con il vaccino ci sarebbero meno persone con la febbre e quindi meno tamponi da fare. A difenderci sarà la mascherina, che non solo aiuta contro il Covid ma anche contro l’influenza: bisogna sperare che quest’anno non sarà così diffusa perchè tutti ci proteggeremo e questo è un dato positivo. Un’altra buona notizia è la possibilità di vaccinare i bambini con lo spray nasale.

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