Speranza, resilienza, bellezza. Ecco, in breve, l’edizione 2020 del Donizetti Opera Festival, la kermesse operistica dedicata al celebre compositore bergamasco. Tre produzioni, una serata di gala conclusiva e una WebTv: nonostante le inimmaginabili difficoltà che tutto il mondo sta affrontando a causa della pandemia, a Bergamo, il cuore della prima ondata in Europa, è stato realizzato l’impossibile.
Il festival ha resistito alla seconda chiusura dei teatri ed è andato comunque in scena, sperimentando nuovi linguaggi e canali di comunicazione. Quella della Fondazione Teatro Donizetti e di Francesco Micheli, direttore artistico del festival, è stata una scelta di coraggio, in cui si riconoscono l’orgoglio e il senso del dovere, tipico del popolo bergamasco, l’amore e la passione che solo gli uomini e le donne di teatro sanno esprimere.
Il gala conclusivo è stato il diamante di questa edizione. Nella serata di domenica 29 novembre sulla Web Tv è andato in onda il concerto del dies natali, un omaggio per i 223 anni del compositore bergamasco. A condurre il gala dal Teatro Donizetti sono stati due presentatori d’eccezione, Francesco Micheli e Cristina Parodi. In un’ora e mezzo di spettacolo, in compagnia dei protagonisti del festival, è stata ripercorsa la carriera del compositore, secondo un disegno pensato da Alberto Mattioli, dramaturg del festival.
Diviso in quattro parti, il concerto ha attraversato i momenti cruciali della produzione donizettiana: dall’epidemia di colera, esperienza affrontata dal compositore durante uno dei debutti più importanti della sua carriera, quello della Lucia di Lammermoor al Teatro San Carlo di Napoli nel 1835, alle figure femminili nelle opere di Gaetano, a volte vittime di soprusi, a volte dannate, a volte eroine, dal tema del riso e dell’opera buffa, imprescindibili per la comprensione dell’arte di Donizetti, all’Italia dell’epoca.
Così dopo la Sonata per violino e pianoforte eseguita da Stefano Montanari – già sul podio de Le nozze in Villa – e Daniela Pellegrino, abbiamo ascoltato le arie più celebri tratte da Lucia di Lammermoor, Anna Bolena, Don Pasquale, L’elisir d’amore e altre opere del compositore bergamasco.
Un gala “a distanza” – in attesa di poter tornare all’arte dal vivo – non ha annullato la magia. Un teatro incantato, un pianoforte e la musica. Non serviva altro per dar vita alla serata perfetta.
commenta