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L'intervista

Ripartenza super per Vlhova e Magoni: “Vogliamo vincere il più possibile”

Livio Magoni, allenatore bergamasco della campionessa slovacca, svela obiettivi e retroscena della particolare stagione di sci alpino femminile, iniziata con due vittorie e un terzo posto

Che ripartenza! La campionessa slovacca Petra Vlhova, sciatrice classe ’95 già vincitrice di un titolo mondiale, ha iniziato alla grande la stagione 2020/21 di Sci Alpino Femminile. Nelle prime tre gare ha ottenuto 260 punti sui 300 disponibili con due vittorie e un terzo posto. Il terzo posto è arrivato nella gara inaugurale, l’abituale Gigante di apertura a Solden (Austria) dove è stata preceduta dalle italiane Marta Bassino e Federica Brignone.

Le due vittorie invece sono arrivate nello splendido weekend di Levi (Finlandia), nei due Slalom previsti, dove nel primo ha preceduto la sua rivale di sempre Mikaela Shiffrin e Katharina Liensberger, mentre nel secondo Michelle Gisin e ancora la Liensberger. Un grande inizio per Petra e per il suo team, composto da ben 4 italiani, tra cui Livio Magoni, allenatore bergamasco di successo già artefice dei successi della sciatrice slovena Tina Maze. Magoni  ci ha anche rilasciato delle interessanti dichiarazioni in merito a questa stagione appena iniziata, tra obiettivi, aspirazioni e difficoltà dovute ai protocolli Covid.

Come è stata impostata, preparata questa particolare stagione segnata dall’emergenza Covid?

La nostra preparazione è cambiata poco, siamo abituati a rimanere qui in Europa. In tutti i quattro anni siamo sempre rimasti qua e non siamo mai scesi in Nuova Zelanda o in Sud America. Nei primi due anni per questioni economiche, Petra non aveva i soldi per andare in questi posti. Nei due anni seguenti è stata una scelta mia, perché non ritenevo importante andarci, c’ero già stato con altre squadre ma non penso che siano così determinanti queste trasferte. Infatti poi i risultati sembra che mi abbiano dato ragione. Quindi questa situazione strana dovuta al Covid non ha cambiato tanto i nostri progetti per quanto concerne la preparazione estiva.

Gli allenamenti si sono svolti come previsto sia in estate che nelle ultime settimane?

Diciamo che è andato tutto abbastanza bene a parte il mese di settembre nel quale Petra ha avuto qualche problema fisico, ma niente di particolare. Abbiamo fatto tutto il programma che avevo in mente con qualche problemino a Settembre per l’appunto.

Sono stati e verranno adottati dei particolari protocolli Covid durante le gare?

Ci sono dei nuovi protocolli. Tutte le volte che si va a un evento ci vuole il test Covid entro le 72 ore dall’arrivo all’evento. Ogni paese ha le sue leggi in merito alle positività. In Finlandia a esempio se uno della squadra è positivo viene messa in quarantena tutta la squadra. Invece in altre nazioni non è così. Bisogna seguire bene queste regole. Abbiamo un Passaporto FIS dove dobbiamo inserire tutti i dati e tutto quello che fa parte dei test che facciamo per il Covid, e questo vale per tutto lo staff.

Vlovha Shriffin
Petra Vhlova e Mikaela Shiffrin

Quali sono gli obiettivi principali della stagione?

L’obiettivo della stagione è semplice, partiamo per vincere il più possibile e fare il meglio in tutte le gare a cui partecipiamo. Inoltre sono di questa idea perché, per prima cosa, non sappiamo come andrà a finire la stagione, se sarà tutta regolare, se finirà prima, se finirà normalmente o se salteranno delle gare. A mio parere quest’anno non ci son da fare tanti calcoli, bisogna partire bene, cercare di essere sempre davanti e poi in base a ogni decisione si vedrà. Si potranno fare i calcoli a fine febbraio quando rimarrà solo il mese di marzo in cui gareggiare, ora non c’è niente da calcolare. Ovviamente i mondiali in Italia, a Cortina, per il mio team dove ci sono 4 italiani sono particolari, ci terremmo a fare bene, ma non è che a Petra diamo questa pressione perché siamo italiani. A lei piace vincere dappertutto, abbiamo tre medaglie al collo dall’ultimo mondiale, cercheremo di difenderle e di fare il meglio possibile, anche se le piste non sono così tecniche come piacciono a noi.

Cosa ne pensa del calendario di Coppa del Mondo e della distribuzione delle gare tra le varie discipline?

Le gare mi piacciono, sono distribuite bene. Le specialità di quest’anno sono Gigante, Slalom, Parallelo, Discesa e Super G. Non ho capito la cancellazione di tutte le Combinate, disciplina criticata, che però nello Sci femminile quest’anno sarebbe stata bella avendo 7-8 atlete in grado di giocarsi la vittoria in pochi centesimi, poiché tutte brave sia in Discesa che in Slalom. Il formato di gara invece che non ho capito è quella che andremo a fare adesso a Lech, un formato che non piace a nessuno, ovvero il Gigante Parallelo. Il Parallelo era nato un po’per fare i circuiti nelle città o negli stadi, come nello Sci nordico, per avvicinare di più la gente. Si voleva creare un evento particolare e spettacolare legato allo Slalom con piste brevi. Avevamo iniziato bene da questo punto di vista, ma, non si è capito come mai, nel giro di 5 o 6 mesi la FIS ha cambiato completamente linea e si è dirottata su questi Paralleli Giganti, molto pericolosi, perché c’è velocità, ci sono dei movimenti nelle ginocchia dannosi per i crociati, incroci di traiettoria in caso di caduta che a 80, 90 Km/h possono essere deleteri. Non è il massimo far scendere due atleti a quella velocità lì, mi sembra un po’deleterio, ma questa è la scelta della FIS e faremo questa gara Giovedì controvoglia, ma dobbiamo farla. È un po’come mettere una macchina di Formula 1 dentro un kartodromo, perché fare un Gigante a 19m con degli Sci da Gigante, dei materiali da Gigante fa un po’ridere. Si continua a scivolare e non si vede niente di bello. Speriamo comunque di fare una bella stagione, faremo tutte le gare tranne penso quelle in Cina.

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