Un sabato sera da dimenticare quello dell’Atalanta, che nel terzo anticipo della 9^ di Serie A rimedia una rotonda sconfitta contro l’Hellas Verona: 0-2 al Gewiss Stadium.
Un ko, quello dei nerazzurri, che arriva al termine di una gara che gli uomini di Gasperini hanno dominato per più di un’ora. Fino al vantaggio dei veronesi. Poi la luce si è spenta, la stanchezza dell’impresa di Liverpool si è fatta sentire e le virtù della formazione di Juric sono venute a galla.
Di fronte Gomez e compagni si sono trovati un Verona che a Bergamo è venuto per vincere. Un Hellas che ha saputo soffrire quando l’Atalanta ha dominato (fino al 60′, appunto), che ha stretto i denti (e si è difeso comunque con ordine) durante gli assedi dei bergamaschi e che ha saputo colpire quando gli è capitata l’occasione.
I nerazzurri nella prima ora di gioco hanno costruito tantissimo, mettendo in mostra le tante belle cose fatte vedere in settimana ad Anfield Road: le perfette geometrie di Gomez, un giro-palla rapido ed efficace, un Ilicic spesso impreciso ma ispirato. E, in più, uno Zapata che ha sovrastato fisicamente l’intera difesa avversaria.
Ma il Verona ha avuto un uomo in più, il portiere Silvestri, che ha parato tutto quello che poteva parare tenendo in piedi i suoi nei momenti più difficili.
Poi al 60′ il fallo in area di Toloi e il calcio di rigore trasformato da Veloso (che meno di 10′ prima aveva colpito la traversa con un sinistro dai 25 metri) hanno indirizzato i tre punti dove nessuno si sarebbe aspettato, verso Verona.
E nell’ultima mezz’ora i gialloblù hanno dimostrato che, vincendo, non avrebbero rubato niente. Il 2-0 firmato da Zaccagni all’83’ è stato il sigillo meritato degli uomini di Juric.
Per l’Atalanta un sabato sera da dimenticare, reso ancor più buio dall’infortunio di Gollini: il portierone ferrarese è uscito a metà ripresa zoppicando sul ginocchio sinistro, lo stesso lesionato ad agosto contro l’Inter. Speriamo non sia nulla di grave.
Martedì sera si torna in campo al Gewiss Stadium: c’è la Champions, c’è il Midtjylland.
commenta