Quanto varrebbe il passaggio da zona rossa ad arancione per il commercio bergamasco?
Stando alle stime di Ascom Confcommercio Bergamo, il weekend del 28-29 novembre potrebbe muovere qualcosa come 23,6 milioni di euro, rimettendo in moto quasi tremila imprese e oltre 7.500 addetti.
“Siamo di fronte a uno snodo fondamentale – sottolinea Oscar Fusini, direttore generale di Ascom Confcommercio Bergamo – L’ultimo weekend di novembre, per tradizione, è il primo della corsa ai regali: secondo i nostri calcoli, tra negozi di abbigliamento, mobilifici, antiquari, gioiellerie, casalinghi e bigiotterie i bergamaschi spenderanno 23,6 milioni. Circa la metà, 12,2 milioni, solo nei negozi di abbigliamento e calzature. Per questo è fondamentale il passaggio da zona rossa ad arancione”.
Una decisione che, comunque, non metterebbe al riparo da grosse perdite di fatturato: un milione e mezzo per le imprese ambulanti non alimentari, quasi 17milioni complessivamente per bar, ristoranti e sale da ballo, che contano oltre 4mila imprese in provincia.
“Bisogna aggiungere anche un altro fattore – spiega Fusini – Se è vero che una parte di quei 23,6 milioni finirebbe nei risparmi, in caso di mancata riapertura molti si riverserebbero sul commercio elettronico e sarebbero irrimediabilmente persi per il territorio bergamasco. Per questo è importante che l’eventuale decisione sulla zona arancione venga presa al più presto e consenta, se possibile, di riaprire i negozi già da sabato”.
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