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La denuncia

L’Uaar: “Settecentomila euro agli oratori, soldi dei cittadini a privati, e la laicità?”

Di questi 700mila, spiega l'Unione degli atei agnostici razionalisti "210.000 vanno direttamente nelle casse della Regione ecclesiastica (la CEI lombarda. E tutto questo quando si stima che in Lombardia 2 milioni e mezzo di cittadini non professino affatto la religione cattolica"

“Settecentomila euro per strutture formativo-educative (gli oratori) che propongono inevitabilmente una formazione religiosa e quindi un pensiero unico, un percorso di scelte preconfezionate per ragazzi e ragazze che avrebbero bisogno di pensiero libero ed esperienze diverse e ampie per poter effettuare scelte consapevoli”. L’Uaar lombardo denuncia la “nuova ditta Attilio Fontana e Silvia Piani (quest’ultima assessore alla famiglia, genitorialità e pari opportunità) che trovano il modo di affidare servizi nel sociale al privato religioso, già beneficiario di vari assegni da parte del nostro Stato per circa 6 miliardi l’anno”.

Di questi 700mila, spiega l’Unione degli atei agnostici razionalisti “210.000 vanno direttamente nelle casse della Regione ecclesiastica (la CEI lombarda, i vescovi cattolici delle varie province). E tutto questo quando si stima che in Lombardia 2 milioni e mezzo di cittadini non professino affatto la religione cattolica! (dato Eurispes)”.

La metà dei cittadini sono o non cattolici o non praticanti, “eppure si preferisce elargire grandi finanziamenti a strutture cattoliche piuttosto che rafforzare le strutture pubbliche, e cioè di tutti i cittadini (che pagano le tasse). Purtroppo questo atteggiamento ammiccante, senza un serio programma di intervento, senza un metodo di rendicontazione valido, in disprezzo alla laicità delle istituzioni, nasce da un protocollo di intesa che Roberto Formigoni sottoscrisse nell’anno 2000 con la comunità pastorale lombarda. Questo ha aperto la strada a varie ‘cambiali’ regolarmente pagate in questi anni (quella di questi giorni non è la prima), compreso un finanziamento di 5 milioni per opere di ristrutturazione sempre… negli oratori nel 2019″.

Strano senso civico la nostra Regione, concludono dall’Uaar: “Sembra già dimenticato lo slogan tanto caro ai governanti lombardi. Prima i lombardi (nel senso dei cittadini che pagano le tasse). Ma forse lo possiamo aggiornare. Prima i lombardi, quando c’è da pagare. Ma quando c’è da riscuotere: prima le lobby sanitarie. Prima gli oratori… e i vescovi dei cattolici lombardi”.

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