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La panoramica

Gli eventi contro la violenza sulle donne

Ogni anno il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, invita tutti quanti a prestare attenzione a questa piaga che affligge la nostra società.

In occasione di questo giorno simbolico i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong, ma anche le istituzioni, le associazioni e le realtà locali organizzano iniziative volte a sensibilizzare su questo problema e promuovere un cambiamento culturale basato sul rispetto. A causa delle restrizioni anti-Covid, purtroppo, quest’anno non è possibile tenere incontri, concerti, spettacoli e mostre dal vivo in presenza, ma vengono proposti eventi online.
Ecco una panoramica dedicata al territorio orobico.

La Rete Interistituzionale Antiviolenza degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine, è il presidio territoriale di Regione Lombardia delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica.

“Il Comune di Bergamo – dichiara l’Assessore alle Politiche sociali Marcella Messina – è capofila della Rete che rappresenta tutti i Comuni dei due Ambiti territoriali distrettuali con cui ha stipulato un protocollo, ed una serie di partner del territorio, 23 tra soggetti pubblici e privati, tra cui ATS-ASST, associazioni accreditate, centro antiviolenza, ospedali, forze dell’ordine, sistema giudiziario, società civile, tutti impegnati a costruire strategie e azioni condivise di accoglienza e sostegno alle donne in tutto il percorso di uscita dalla violenza. Durante i mesi del precedente lockdown si sono intensificati i raccordi all’interno della Rete, con numeri di telefono dedicati e la rete dei servizi sociali dei diversi Comuni che hanno provveduto anche a fornire aiuti concreti (come i pacchi alimentari) alle donne in condizioni di difficoltà economica. Quello della violenza sulle donne, è un tema poco conosciuto ancora nelle sue dinamiche più profonde e strutturali perchè si manifesta in forme diverse. Per questa ragione, la Rete assume un ruolo chiave nell’integrazione socio-sanitaria e socio assistenziale (ospedali, ambulatori, sostegno psicologico) al fine di garantire un modello integrato di intervento.”

“In occasione della Giornata per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, – anticipa l’Assessora alle Pari Opportunità Marzia Marchesi – la Rete ha proposto ai Comuni che vi fanno parte di esporre il 25 novembre le bandiere a mezz’asta. Il Comune di Bergamo ha aderito all’iniziativa in segno di lutto per tutte le donne vittime di femminicidio e di riconoscimento del dramma sociale che questo fenomeno rappresenta per tutti noi”.

“Il Manifesto 2020 della Rete di Bergamo e Dalmine ribadisce che ci siamo sempre, non solo il 25 novembre. In questi mesi di emergenza sanitaria la Rete ha garantito protezione e accoglienza tempestiva a tutte le donne che hanno chiesto aiuto. Infatti sono state collocate in protezione 10 donne e 12 minori nei nostri due Ambiti.” racconta Silvia Dradi, Coordinatrice Rete interistituzionale Antiviolenza Ambito Bergamo e Dalmine – “Il messaggio per tutta la cittadinanza è che l’attenzione su questo drammatico fenomeno sociale è altissima e permanente: è necessario sradicare le radici culturali del problema e diffondere in modo capillare il clima di tolleranza zero. Per questa ragione la Rete aprirà presto un sito con il fine di orientare al meglio le donne sul nostro territorio, gli operatori e le operatrici e per promuovere iniziative formative e culturali della Rete, di tutti i territori e di tutti i partner sul tema del contrasto alla violenza di genere.”

La Rete interistituzionale è l’esito di una sensibilità politica/istituzionale che si è generata in questi anni in un territorio in cui era attivo, già da tempo, il Centro Antiviolenza Aiutodonna (1999, cui si è aggiunto il presidio dello Spazio Donna di Dalmine nel 2019) con relazioni storiche significative nei territori. I Centri Antiviolenza sono infatti i nodi necessari ed essenziali di ogni Rete.

I numeri parlano chiaro. “I dati raccolti dal Centro Antiviolenza dell’Associazione Aiuto Donna sul territorio di Bergamo, e nella provincia in cui siamo presenti, illustrano un andamento progressivo ed esponenziale di casi di violenza sulle donne dopo il lockdown di marzo 2020.” – affermano Sara Modora, Coordinatrice Centro Antiviolenza Bergamo, con Oliana Maccarini, Presidente Associazione Aiuto Donna. “Nel 2020, 602 donne si sono rivolte alle 5 sedi operative di Bergamo, Dalmine, Seriate, Vigano San Martino e Terno D’isola. In particolare: 302 rete di Bergamo e Dalmine, 170 rete di Seriate e Vigano, 127 rete di Terno d’Isola. Il dato del 2020 conferma il trend del 2019 che registrava circa 600 contatti. Il crollo delle telefonate durante il lockdown è stato allarmante in tutta la nostra provincia: le donne hanno realmente ricominciato a chiedere aiuto dal mese di maggio. Durante il periodo più restrittivo si sono rivolte a noi solo donne che avevano già conosciuto i centri e avviato un percorso di uscita.”

Promossa dall’Associazione Aiuto Donna, nasce a Bergamo nel settembre 2018 l’organizzazione di Volontariato La Svolta, un’associazione accreditata nella Rete Antiviolenza che rappresenta un riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento rispetto ai comportamenti violenti messi in atto nelle relazioni affettive. “Agli inizi del percorso, – racconta Fabio Chiassi, Presidente La Svolta – gli uomini maltrattanti difendono il loro comportamento attraverso negazione, minimizzazione, colpevolizzazione della vittima, giustificando e legittimando il proprio comportamento. L’ingresso nel percorso impone di impegnarsi a cessare ogni forma di violenza a cominciare da quella fisica, di solito la prima a cessare. Le altre forme più sottili, e quindi più difficili da abbandonare, sono affrontate nella relazione d’aiuto tramite incontri individuali e di gruppo”.

La Svolta in due anni ha accolto 57 uomini. Ad oggi sono 20. L’accesso è spontaneo per circa metà di loro, mediato dall’assistente sociale per il 24%, dall’avvocato per circa il 20%, infine dalle Forze dell’Ordine o dal Consultorio.

“La questione della violenza sulle donne è una questione educativa di cruciale importanza. – ribadisce l’Assessore Marchesi – infatti dobbiamo educare al rispetto della persona e dei diritti delle donne, contrastare gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata di donne e uomini nella società e che possono essere indicativi di eventuali atti di discriminazione e violenza. Per questa ragione, il mio Assessorato ha promosso e sostenuto in particolare due iniziative che intendono sensibilizzare e porre fortemente l’attenzione sul tema attraverso diverse modalità. La prima riguarda un incontro che si terrà mercoledì 25, dalle 10 alle 11.30, in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale Mascheroni, che sta lavorando sul progetto del calendario civile inserendo questa tra le ricorrenze da non dimenticare. Dopo gli interventi di due psicologhe, Gabriella Scaduto, Presidente Reti Psicologi per i Diritti umani, e Mitia Rendiniello, Soccorso Violenza sessuale e domestica Clinica Mangiagalli di Milano, seguirà un dibattito condotto dai ragazzi. Visibile sul canale YouTube del Comune in streaming, e successivamente tramite la registrazione, l’evento ha già raccolto l’adesione di circa 30 classi di vari istituti scolastici . L’altro appuntamento è con la mostra fotografica “Basta”, organizzata dall’Associazione Cavaliere Giallo, che propone una serie di scatti sul tema della violenza sulla donna interpretata solo da 22 artiste fotografe.”

La mostra è presso l’“Atelier Studio Balini” di Bergamo, Via Alberico da Rosciate n. 16B. Per ora l’esposizione non è aperta al pubblico. L’inaugurazione sarà mercoledì 25 novembre alle 18.30 in diretta sulla pagina FB dello studio Balini”. L’esposizione è curata da Arianna Iezzi, Lucrezia Albani, Viveka Assembergs, Sara Benaglia, Patrizia Bonardi, Monica Burraschini, Zuzanna Blaszczyk-Koniecko (Woman’s Strike – Poland), Lisa Ci, Samanta Cinquini & Il pesce d’oro, Monica Fontanella e Nicoletta Freti, Consuelo Gaini, Arianna Iezzi, Pina Inferrera, Livia Lecchi, Clara Luiselli, Rachele Moscatelli, Nadia Perico, Valentina Persico, Anita Pina, Sara Piovanotto, Cecilia Pandi Co51, Lara Ravasio e Patrizia Riviera.
In mostra “Un uomo, oggi”, film di Alberto Nacci – Ajp Studios.
L’apertura al pubblico verrà comunicata a seguito del prossimo DPCM recante le disposizioni per mostre e musei.
Lo Studio Balini Architettura è a Bergamo in via Alberico da Rosciate, 16.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Amici delle Arti Il cavaliere giallo con il patrocinio della Provincia di Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo Assessorato pari opportunità e il sostegno di Uscire dalla violenza – Aiuto donna e Fior di loto.
Per avere ulteriori informazioni inviare un’e-mail ad atelier@studiobalini.com – tel. 035718485.

Eleonora Zaccarelli, Presidente del Consiglio delle Donne, propone una cartolina che ribadisce, attraverso un messaggio di speranza per il futuro, l’universalità di diffusione del fenomeno e ricorda le altre iniziative in corso per questa giornata: quella dell’Associazione Adesso Donne 3.0 impegnata a ridipingere le panchine rosse già presenti in piazze e parchi della città (piazza Matteotti, Colognola e Santa Lucia, nei parchi Suardi, Loreto e Locatelli, in via Leopardi, come a Longuelo, Piazza Sant’Anna e Malpensata); quella di Soroptimist International Club Bergamo che sosterrà il percorso di una donna in difficoltà e accenderà di arancione Porta San Giacomo mercoledì 25.

Ogni anno il 25 novembre il Donizetti Opera ha aderito alle manifestazioni che si sono svolte a Bergamo, cadendo nell’ambito della programmazione; per il 2020 invece ha scelto di proporre al pubblico anche un momento specifico del calendario artistico, per sottolineare l’adesione totale a questa tematica così importante e molto presente anche nelle opere donizettiane.
Mercoledì 25 novembre dalle 20 (per ventiquattr’ore) sulla “Donizetti webTv” donizetti.org/tv sarà disponibile in prima visione in esclusiva il video dell’opera “L’Ange de Nisida“, andata in scena in occasione del festival 2019 nel cantiere del Teatro Donizetti, grazie alla disponibilità della casa discografica Dynamic che ha realizzato la ripresa e da alcune settimane distribuito in tutto il mondo il dvd.

Com’è noto, l’opera donizettiana messa in scena in prima mondiale a Bergamo dopo un’importante ricostruzione musicologica, narra una vicenda che ben si abbina proprio al tema del 25 novembre. Protagonista la giovanissima Sylvia, nobile orfana affidata al Re Ferdinando perché questi le trovasse una nuova famiglia; il Re è invece ossessionato dal desiderio di possederla, la prende per sé e la rinchiude nella prigione dorata dell’isola di Nisida, facendone un personale oggetto di piacere. Spiega Francesco Micheli: “Sylvia è una pura vittima e il Re un puro carnefice, con una serie di ricadute di scottante attualità rispetto alla violenza sulla donna che si consuma ancora oggi in diversi contesti”.
A presentare la messa in onda, insieme a Francesco Micheli direttore artistico del festival e regista dello spettacolo nel 2019, ci saranno due ospiti di rilievo: Lucia Annibali e Angelo Foletto. La prima, da sempre impegnata nella lotta alla violenza di genere, è un avvocato pesarese oggi deputato di Italia Viva, che nel 2016 è stata sfregiata con l’acido da due uomini mandati dall’ex fidanzato. Angelo Foletto è invece giornalista professionista e critico musicale della Repubblica, è dal 1996 presidente dell’Associazione Nazionale Critici Musicali che ha assegnato il Premio Abbiati all’Ange de Nisida nella categoria “Premio speciale” con la seguente motivazione: “Per il progetto di restituzione al pubblico dell’opera mai rappresentata e allestita nella platea del Teatro Donizetti in ristrutturazione convertita in cantiere-isola-mondo-palcoscenico. Per l’idea scenica del regista-direttore artistico Francesco Micheli, instradato da Angelo Sala e coadiuvato dal gruppo di lavoro che ha pensato, realizzato e vestito i costumi di carta (Margherita Baldoni, Valentina Volpi, Silvia Pasta, Cinzia Mascheroni, Francesco Tagliarini, Celeste Rattazzi, Daniela Cannella e Stefania Meo); condensando l’emozione per la rinascita di una musica ritenuta persa e lo svolgimento in uno spazio teatrale irripetibile, dal forte senso spettacolare e dall’assertivo significato civile”.

Il festival Donizetti Opera 2020 non si ferma anche grazie al sostegno di Allianz, AB Energie, Curnis – Rolex, Terna, Uniacque e IGP Decaux oltre che degli Ambasciatori di Donizetti di cui fanno parte oltre 25 realtà imprenditoriali del territorio vicine al teatro.

DONIZETTI WEB TV
L’accesso alla “Donizetti web tv” è gratuito e dà la possibilità di visionare contenuti varie proposte d’archivio, mentre tutti i nuovi programmi dedicati al Festival 2020, come lo streaming delle opere (ad eccezione di Marino Faliero), sono accessibili a chi si abbona all’offerta web. L’abbonamento alla “Donizetti web tv” (che comprende la visione delle opere 2020 e i contenuti originali) ha un costo di 59 euro; l’accesso a ogni singola opera ha invece un costo di 30 euro. Il pagamento può avvenire direttamente online tramite carta di credito o PayPal. Considerata la chiusura al pubblico della biglietteria, il festival è comunque impegnato a fornire telefonicamente supporto per i non nativi digitali, sia per l’attivazione dell’abbonamento che per il pagamento (T. 035 4160601/602/603).
La realizzazione della nuova web tv del festival Donizetti Opera è stata possibile grazie alla Fondazione TIM che, con il suo fondamentale contributo, ha deciso di sostenere la diffusione della cultura della musica classica e della figura di Gaetano Donizetti dalla sua città natale alla platea senza confini del web, con l’obiettivo di favorire la più larga partecipazione alla vita culturale e musicale del nostro Paese.

L’ANGE DE NISIDA
Opera in quattro atti di Alphone Royer e Gustave Vaëz
Musica di Gaetano Donizetti
Prima esecuzione: Londra, Covent Garden, 18 luglio 2018
Edizione a cura di Candida Mantica © OperaRara / Peters, Lipsia; rappresentante per l’Italia Casa
Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Direttore Jean-Luc Tingaud
Regia Francesco Micheli
Scene Angelo Sala
Costumi Margherita Baldoni
Lighting design Alessandro Andreoli
Assistenti alla regia Davide Gasparro e Erika Natati
Assistenti ai costumi Silvia Pasta e Valentina Volpi

Orchestra Donizetti Opera
Coro Donizetti Opera
Maestro del Coro Fabio Tartari
Don Fernand d’Aragon Florian Sempey
Don Gaspar Roberto Lorenzi
Leone de Casaldi Konu Kim
La comtesse Sylvia de Linarès Lidia Fridman
Le Moine Federico Benetti

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo

Biglietteria della Fondazione Teatro Donizetti
T. 035 4160601/602/603

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