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Il 25 novembre

Donne, oltre 300 chiamate d’aiuto: a Bergamo bandiera a mezz’asta

I dati disegnano una tragica situazione peggiorata dopo il primo lockdown di marzo 2020

Il 25 novembre sarà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e, in questo anno difficile per tutti noi, è ancora più fondamentale parlare delle violenze contro il genere femminile e dare vita ad azioni concrete alla luce degli ultimi e preoccupanti dati.

“II Centro Antiviolenza dell’Associazione Aiuto Donna sul territorio di Bergamo, e nella provincia in cui siamo presenti, illustra un andamento progressivo ed esponenziale di casi di violenza sulle donne dopo il lockdown di marzo 2020“, affermano Sara Modora, Coordinatrice Centro Antiviolenza Bergamo, con Oliana Maccarini, Presidente Associazione Aiuto Donna.

Nel 2020, 602 donne si sono rivolte alle 5 sedi operative di Bergamo, Dalmine, Seriate, Vigano San Martino e Terno D’isola. In particolare: 302 rete di Bergamo e Dalmine, 170 rete di Seriate e Vigano, 127 rete di Terno d’Isola. Il dato del 2020 conferma il trend del 2019 che registrava circa 600 contatti. Il crollo delle telefonate durante il lockdown è stato allarmante in tutta la nostra provincia: le donne hanno realmente ricominciato a chiedere aiuto dal mese di maggio. Durante il periodo più restrittivo si sono rivolte a noi solo donne che avevano già conosciuto i centri e avviato un percorso di uscita.”

La rete interistituzionale antiviolenza degli ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine, è il presidio territoriale di Regione Lombardia delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica.

Durante i mesi del precedente lockdown si sono intensificati i raccordi all’interno della rete di cui è capofila il Comune di Bergamo con i diversi partner del territorio, con numeri di telefono dedicati e la rete dei servizi sociali dei diversi Comuni che hanno provveduto anche a fornire aiuti concreti (come i pacchi alimentari) alle donne in condizioni di difficoltà economica”, dichiara l’Assessora alle Politiche sociali Marcella Messina. 

“In occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, –  racconta l’Assessora alle Pari Opportunità Marzia Marchesi – la Rete ha proposto ai Comuni che vi fanno parte di esporre il 25 novembre le bandiere a mezz’asta. Il Comune di Bergamo ha aderito all’iniziativa in segno di lutto per tutte le donne vittime di femminicidio e di riconoscimento del dramma sociale che questo fenomeno rappresenta per tutti noi”.

Non solo, mercoledì 25 novembre Porta San Giacomo verrà illuminata d’arancione e l’associazione Adesso Donne 3.0 sarà impegnata a ridipingere le panchine rosse già presenti in piazze e parchi della città (piazza Matteotti, Colognola e Santa Lucia, nei parchi Suardi, Loreto e Locatelli, in via Leopardi, come a Longuelo, Piazza Sant’Anna e Malpensata), come ricorda la neo eletta presidentessa del Consiglio delle Donne Eleonora Zaccarelli.

Una violenza che non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini e che a Bergamo vede in prima linea l’organizzazione La Svolta. Nata nel 2018, rappresenta un riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento rispetto ai comportamenti violenti messi in atto nelle relazioni affettive.

L’associazione in due anni ha accolto 57 uomini. Ad oggi sono 20.

“Agli inizi del percorso, – racconta Fabio Chiassi, Presidente La Svolta – gli uomini maltrattanti difendono il loro comportamento attraverso negazione, minimizzazione, colpevolizzazione della vittima, giustificando e legittimando il proprio comportamento. L’ingresso nel percorso impone di impegnarsi a cessare ogni forma di violenza a cominciare da quella fisica, di solito la prima a cessare. Le altre forme più sottili, e quindi più difficili da abbandonare, sono affrontate nella relazione d’aiuto tramite incontri individuali e di gruppo.”

“Il messaggio per tutta la cittadinanza è che l’attenzione su questo drammatico fenomeno sociale è altissima e permanente: è necessario sradicare le radici culturali del problema e diffondere in modo capillare il clima di tolleranza zero. Per questa ragione la Rete aprirà presto un sito con il fine di orientare al meglio le donne sul nostro territorio, gli operatori e le operatrici e per promuovere iniziative formative e culturali della Rete, di tutti i territori e di tutti i partner sul tema del contrasto alla violenza di genere”, racconta Silvia Dradi, Coordinatrice Rete interistituzionale Antiviolenza Ambito Bergamo e Dalmine.

Per non fa sì che la violenza contro le donne non sia un tema trattato solo un volta l’anno, l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Bergamo ha promosso e sostenuto in particolare due iniziative.

La prima riguarda un incontro che si terrà mercoledì 25, dalle 10.00 alle 11.30, in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale Mascheroni, che sta lavorando sul progetto del calendario civile inserendo questa tra le ricorrenze da non dimenticare.

Dopo gli interventi di due psicologhe, Gabriella Scaduto, Presidente Reti Psicologi per i Diritti umani, e Mitia Rendiniello, Soccorso Violenza sessuale e domestica Clinica Mangiagalli di Milano, seguirà un dibattito condotto dai ragazzi. Visibile sul canale YouTube del Comune in streaming, e successivamente tramite la registrazione, l’evento ha già raccolto l’adesione di circa 30 classi di vari istituti scolastici.

L’altro appuntamento è con la mostra fotografica “Basta”, organizzata dall’Associazione Cavaliere Giallo, che propone una serie di scatti sul tema della violenza sulla donna interpretata solo da 22 artiste fotografe.”

La mostra è presso l’“Atelier Studio Balini” di Bergamo, Via Alberico da Rosciate n. 16B. Per ora l’esposizione non è aperta al pubblico. L’inaugurazione sarà mercoledì 25 novembre alle ore 18.30 in diretta sulla pagina FB dello studio Balini.

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