La macchina da gol si è bloccata. È la prima volta in questo campionato ed è certo un fatto straordinario per l’Atalanta di Gasperini, che proprio dall’ultimo 0-0, quello con la Sampdoria di un anno fa (10 novembre 2019) non faceva gol fuori casa. Ammesso che ormai si possa fare una vera distinzione, senza pubblico, tra casa e trasferta, però il dato statistico resta.
Ma la partita di Cesena non è tanto strana, se rivista/riletta alla luce delle ultime prestazioni: buone, qualcuna sicuramente insufficiente come a Napoli o la volta successiva in casa con la Sampdoria, ma non buonissime.
L’Atalanta spumeggiante come nel finale della scorsa stagione è quella delle prime tre partite, tre vittorie e 13 gol, una media pazzesca. Poi è cominciata la girandola delle partite delle Nazionali e della Champions, un frullato pieno di emozioni mai vissute prima (in Champions) ma anche carico di stress per i viaggi e partite a volte amichevoli e incomprensibili (le Nazionali). Che hanno sicuramente condizionato il rendimento di parecchi nerazzurri.
Da allora si è vista un’altra Atalanta, che pure ha provato a ritrovarsi e a esprimere quello che era capace di dare ma più di tanto non poteva: ecco quindi l’unica vittoria a Crotone, con due invenzioni di Muriel e una partita non eccezionale ma in controllo, senza correre particolari rischi, all’insegna della concretezza.
Muriel a Cesena non c’era, scelta tecnica di Gasperini già abbastanza nervoso nella conferenza della vigilia per aver visto solo venerdì otto dei nerazzurri nazionali di rientro dai vari impegni. Quattro di questi poi li ha lasciati a casa, o meglio a Zingonia ad allenarsi, per rimettersi in condizione. E, a parte Mojica, tre di loro avrebbero altrimenti giocato, Hateboer, Freuler, magari lo stesso Muriel che a Crotone aveva deciso la partita.
Ha esordito a sorpresa e per forza Piccini, che con una condizione migliore potrebbe tornare ancora utile.
Magari l’Atalanta non ha vinto a Cesena perché mancava Muriel. Ma evidentemente la scelta drastica del Gasp sui quattro lasciati a casa era un segnale anche con un occhio al resto della squadra, che non poteva essere in condizioni brillantissime. Vedere, per credere, la prestazione di Gomez, che pur oltre il suo ammirevole impegno in ogni parte del campo ha sofferto marcature strette, qualche fallo di troppo e anche con qualche conclusione non da lui ha dimostrato di non essere in serata.
Purtroppo Pasalic, entrato al suo posto, ha poi sbagliato due occasioni d’oro nel finale,
Ilicic sta ancora cercando il vero Ilicic ed è anche giusto concedergli tempo, Zapata ha colpito un palo e avrebbe anche fatto un assist.
Per il migliore in campo, Gosens, almeno una nota positiva in questa faticosa partita, non solo per il suo bellissimo gol-non gol. Perché l’altro migliore è stato il portiere dello Spezia e perché la squadra di Italiano ha lasciato giocare molto poco: ben organizzata, aggressiva continuamente e l’Atalanta soffre questo tipo di squadre.
Serviva uno spunto individuale per superare un ostacolo del genere, ma i tre Tenori (Gomez, Ilicic, Zapata) non sono al meglio e Lammers o Miranchuk non sono riusciti a fare molto di più, anche per mancanza di tempo.
I prossimi esami saranno durissimi, prima il Liverpool (mercoledì 25) e poi il Verona (sabato 28), però nei momenti difficili l’Atalanta ha sempre risposto presente. Forza ragazzi…
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