“Quasi quattro anni fa ero stato il primo a sollevare un inquietante dubbio ovvero che i delitti analoghi e ravvicinati avvenuti il 27 agosto 2016 a Seriate e il 19 dicembre 2016 a Bergamo nel quartiere Colognola fossero opera di una sola mano assassina”. Il bergamasco Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, torna sulla questione dopo gli sviluppi del processo Tizzani.
leggi anche
“Riporto le mie parole testuali – prosegue Calderoli – , messe nero su bianco in una nota di agenzia il 23 dicembre 2016:
‘Fermo restando che ci sono indagini in corso e che le nostre forze dell’ordine e i nostri investigatori stanno lavorando bene e dobbiamo lasciarli continuare senza clamore e in tutta tranquillità, fatta questa premessa, leggendo le notizie di cronaca sul brutale omicidio di Colognola, confrontandolo con i dettagli emersi rispetto all’omicidio di Seriate, pensando all’età delle due donne, al fatto che sono state colpite entrambe alla gola ed entrambe a casa o nel condominio, non riesco a non pormi una domanda inquietante: non c’è la possibilità che un assassino seriale stia colpendo nella bergamasca?’
leggi anche
Sono trascorsi circa 47 mesi da quella mia dichiarazione e oggi il noto genetista Giorgio Portera, ex ufficiale del Ris, in aula nel processo in corso a Bergamo ha evidenziato “una forte compatibilità tra il Dna rilevato sul guanto trovato accanto al taglierino del delitto di Gianna Del Gaudio e il Dna individuato sul volto di Daniela Roveri”.
Attendo l’esito di questo processo, che peraltro riguarda solo il delitto di Seriate e non quello di Colognola ormai archiviato, attendo le eventuali indagini che si potrebbero fare alla luce di questa rivelazione, attendo che queste due povere vittime bergamasche abbiano la giustizia che è loro dovuta”.
commenta