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I numeri

Incidenti stradali in Italia, a Bergamo il triste primato del numero di vittime

Lo studio di Legambiente per la Giornata mondiale delle vittime della strada

Legambiente sceglie di aderire alla giornata internazionale dedicata alle vittime degli incidenti stradali, celebrata domenica 15 novembre, presentando uno studio sulla sicurezza delle strade nelle città capoluogo di regione. L’obiettivo non è solo quello di analizzare i dati sugli spostamenti, ma anche delineare scenari urbani per una mobilità sempre più lenta, che passa attraverso lo sharing, la promozione della ciclabilità, zone 30 e vaste aree pedonali.

Da pochi mesi, con le nuove leggi d’emergenza varate a primavera e soprattutto con la riforma del Codice della Strada varata in settembre, i Comuni e i sindaci hanno nuovi poteri di intervento, che possono dare impulso decisivo alla sicurezza sulla strada con la costituzione delle “strade 30”, delle “zone scolastiche”, delle corsie ciclabili e con l’elaborazione dei BiciPlan con lo scopo di abbattere drasticamente gli incidenti, soprattutto quelli che coinvolgono i bambini.

«Bergamo ha fatto molto per promuovere una mobilità più lenta – sottolinea Elena Ferrario, presidente di Legambiente Bergamo – Bene il progetto di città a 30/h e bene anche gli 11km di nuove corsie ciclabili, che delineano spazi preferenziali per i tanti cittadini che scelgono di spostarsi con le biciclette, dando un messaggio chiaro che le strade non sono solo per le macchine. Sono un progetto di ridisegno della città che funziona in termini di sicurezza, ma deve essere esteso anche sulle altre direttrici mancanti. Si può e si deve fare ancora di più: è necessario dimezzare lo spazio pubblico destinato oggi esclusivamente alle auto parcheggiate e riaprire la discussione sul PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – integrandolo con le ultime modifiche legislative. Inoltre per proteggere aree sensibili quali le scuole, andrebbero istituite le “zone scolastiche”, con aree pedonali, divieti di circolazione e sosta».

Secondo i dati del rapporto Ecosistema Urbano 2020 di Legambiente a Bergamo la superficie stradale pedonalizzata è di 0,28 mq/abitante, in linea con la media delle città simili per estensione e densità di popolazione, i metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti sono solo 15,40 contro i 33,02 di Cremona o 20,61 di Brescia per esempio.

Un altro dato significativo è il numero delle auto circolanti ogni 100 abitanti, che si attesta sul 61, vale a dire che in una famiglia mediamente ci sono due auto.

Ma il dato che preoccupa maggiormente è proprio quello riferito ai morti e feriti in incidenti stradali ogni 1.000 abitanti, che a Bergamo è decisamente il più alto: 10,1, contro il 5 di Brescia, il 5,6 di Varese, il 7,7 di Milano o il 5,7 di Roma solo per citare alcuni esempi (Fonte: ACI-ISTAT 2020 su dati 2019)

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