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Musei chiusi? Coi bambini ci si diverte e ci si improvvisa artisti

Siamo di nuovo in lockdown, possiamo aiutarci anche con la leggerezza dell’Arte. Le creazioni di Burri non sono complicate e i bambini possono provare a copiarle

Stiamo nuovamente vivendo un periodo difficile e la cultura è stata decisamente messa da parte. Musei, Cinema, Teatri, Concerti. Li vediamo come miraggi lontani, ma non demordiamo e cerchiamo di portare un po’ di Arte tra le nostra mura domestiche.

Non è facile per molti di noi cercare di andare avanti, ma per i bambini lo facciamo con gioia. Argomenti leggeri e divertenti non mi stanno arrovellando il cervello, così mi sono messa a spulciare tra i libri ammassati sulle mensole in salotto e tra le mani è capitato un Dossier su Alberto Burri. Era davvero da moltissimo tempo che non pensavo a questo artista italiano, eppure era tra i miei preferiti. Sfogliando il libro, ho rivisto le sue combustioni ed immediatamente mi sono riaffiorati in testa dei ricordi di quando vidi queste opere dal vivo in una mostra, insieme ad una mia compagna universitaria, tanti anni fa.

Da qui l’idea di far vedere qualcosa di Burri a mio figlio che come ogni bambino è affascinato dal fuoco e dalle braci. Quando il suo papà fa il barbecue in giardino, a lui interessa solo l’inizio perché osserva le fiamme con il loro sinuoso danzare. Utilizzare il fuoco come strumento artistico è una bella idea, materica ed imprevedibile. Il risultato è interessante e per nulla scontato, ma da un Informale ce lo aspettiamo. Poi ho rivalutato le tele di Burri create con la colla Vinavil. Colla che pulisco sulle scrivanie dei bambini costantemente. Infatti adesso stiamo attraversando la fase Slime, dove usano la colla per realizzare imbarazzanti e decisamente schifose palle antistress piene di glitter e colori.

Dunque potremmo provare ad ingegnarci per disegnare qualcosa come Burri con la Vinavil. Mi auguro seguiranno le mie indicazioni, ma ho seri dubbi.

In ogni caso, il lavoro di questo artista è fluido, piacevole, energetico, riflessivo. In un momento come questo è gratificante osservare qualcosa di astratto che senza volerlo fa scattare una scintilla. Parlo per me, ma riempirmi gli occhi di qualcosa quasi senza senso, lo rende ancor più prezioso perché è indispensabile fluttuare nei propri pensieri senza alcuno scopo preciso.

burri

Considerando i bambini, chi tra loro non ha mai raccolto e tenuto da parte pezzi di stoffa, fili, fiori, rametti, pezzi di carta per poi incollarli, dipingerli, tagliarli e farne una grandiosa opera? Burri usava sacchi di tela, legno, colla, ferro, carta. Ha creato anche delle sculture oltre alle sue famose tele e forse sarà riduttivo, ma lo associo a Robert Rauschenberg, seppur quest’ultimo risulti notevolmente più famoso.

Ho davvero ben impressi i sacchi di juta dell’artista appesi uno in fila all’altro nella mostra visitata nel mio passato e pensandoci ora che sono diventata mamma, conoscendo i miei figli, ne rimarrebbero colpiti perché a volte, la semplicità, ha un significato profondo ed il bello sta nello scovarlo.

Ebbene siamo di nuovo in lockdown, molti hanno perso persone care, possiamo aiutarci anche con la leggerezza dell’Arte e con qualcosa che faccia svagare la mente. Le creazioni di Burri non sono complicate, non sono altezzose o politiche, non sono un paesaggio o un ritratto, sono solo ciò che si vuole vedere. Il fatto che si possa dire “Che stupidaggine” è già un passo avanti perché ha fatto nascere un pensiero basato su qualcosa di alternativo, basato sull’aver guardato un’opera bella o brutta, ma estranea alla nostra quotidianità, cosa indispensabile per evitare di concentrarsi sempre sulle stesse idee.

La cultura ha questo immenso pregio, riesce a farci evadere e per noi esseri umani lo trovo essenziale. Probabilmente vale per i piccoli come per noi adulti. Valutiamo di doverci impegnare a crescere i nostri figli con un’impronta artistica, difficile più di prima, ma a mio avviso basilare. Vi assicuro che so perfettamente quanto risulti complicato attualmente, ma non voglio e non posso credere di cambiare radicalmente i miei concetti educativi, i miei principi, i miei valori solo perché siamo in estrema difficoltà fisica, mentale, gestionale ed emozionale, pensando ai miei bambini e pensando a come sono stata cresciuta. Siamo forti e possiamo reinventarci, organizzarci e cercare serenamente una sorta di normalità.

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