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La lanterna magica di guido

“Il capitale umano”: storie di poveri diavoli

Il destino di due famiglie si incrocia casualmente in un 24 dicembre come tanti dando il via ad una serie di intrighi, sospetti ed inganni in cui a pagare saranno sempre i poveri dimenticati da tutti

Titolo: Il capitale umano

Regia: Paolo Virzì

Durata: 109’

Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Matilde Gioli

Valutazione: ****

Programmazione: Netflix

I destini di due famiglie, gli Ossola formati da Dino, Carla e Serena, la figlia, e i Bernaschi, Giovanni, Carla e il figlio Massimiliano, si uniscono e si scontrano nel giorno della vigilia di Natale: un cameriere di ritorno dal lavoro viene tragicamente coinvolto in un incidente stradale per colpa di una jeep alla cui guida vi è un uomo misterioso.

Tra splendore e miseria, il racconto di una provincia italiana offre un ritratto della società odierna sempre più interessato al valore monetario degli individui piuttosto che alla loro reale sensibilità e semplicità. “Il capitale umano” del regista Paolo Virzì altro non è che una critica tanto raffinata quanto spietata nei confronti della direzione fredda e meschina che il sentire comune ha intrapreso da molti anni, incanalando negli Ossola e nei Bernaschi tutte le possibili sfaccettature di questa terribile dimensione. I primi infatti, soprattutto attraverso la figura di Dino (Fabrizio Bentivoglio), rappresentano appieno quella fascia media della società che tira dignitosamente a campare ma che brama in ogni modo le ricchezze ammirate tra le mani di altri, in questo caso del banchiere Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), così tanto da essere disposto a mentire, ricattare e perfino minacciare chiunque si intrometta tra lui ed i suoi soldi; al pari di come farebbe un corvo affamato con una carcassa appena trovata. Dall’altra parte del quadrato troviamo invece i già citati Bernaschi, ricchissimi ed intenzionati a restarlo in ogni modo, anche se questo significasse utilizzare sotterfugi e soluzioni poco corrette per tagliare le gambe a chiunque provi ad arrivare al loro livello.

“Avete scommesso sulla rovina di questo Paese, e avete vinto” dirà a tal proposito una Carla (Valeria Bruni Tedeschi) sempre più stanca e frustrata dal suo ruolo di moglie/oggetto di un uomo che sembra sempre più concentrato sul suo conto corrente che non sul rapporto con la famiglia.

Il comune denominatore tra più e meno abbienti è quindi presto detto: la pretesa incondizionata che il mondo si pieghi alle loro volontà, siano queste folli o no. A discostarsi da tale marmaglia troviamo però Serena Ossola (Matilde Gioli), che insieme rappresenta il punto d’inizio della storia, essendo lei fidanzata con Massimiliano Bernaschi e facendo conoscere i due gruppi familiari, e quello di fine portando in scena un piccolo faro di speranza in un mondo così buio. Se infatti quello di nascere con un padre tanto meschino e bugiardo è un destino che la ragazza non ha potuto controllare, quello che viene dopo può esserlo e se ad una ragazza coraggiosa si unisce la relazione con Luca, ex tossico atipico ma vero nei suoi molti difetti, l’epilogo è tutto fuorché scontato.

Grande esercizio di stile del livornese Virzì, “Il capitale umano” porta in scena, tra dialoghi dal ritmo serrato e scenari tanto bui quanti sconfortanti, tutto quel marcio che da anni molti di noi fanno finta di non vedere, senza preoccuparsi delle conseguenze.

Battuta migliore: “La voglia di evadere può portare in gabbie ancora più strette”

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