Titolo: Il capitale umano
Regia: Paolo Virzì
Durata: 109’
Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Matilde Gioli
Valutazione: ****
Programmazione: Netflix
I destini di due famiglie, gli Ossola formati da Dino, Carla e Serena, la figlia, e i Bernaschi, Giovanni, Carla e il figlio Massimiliano, si uniscono e si scontrano nel giorno della vigilia di Natale: un cameriere di ritorno dal lavoro viene tragicamente coinvolto in un incidente stradale per colpa di una jeep alla cui guida vi è un uomo misterioso.
Tra splendore e miseria, il racconto di una provincia italiana offre un ritratto della società odierna sempre più interessato al valore monetario degli individui piuttosto che alla loro reale sensibilità e semplicità. “Il capitale umano” del regista Paolo Virzì altro non è che una critica tanto raffinata quanto spietata nei confronti della direzione fredda e meschina che il sentire comune ha intrapreso da molti anni, incanalando negli Ossola e nei Bernaschi tutte le possibili sfaccettature di questa terribile dimensione. I primi infatti, soprattutto attraverso la figura di Dino (Fabrizio Bentivoglio), rappresentano appieno quella fascia media della società che tira dignitosamente a campare ma che brama in ogni modo le ricchezze ammirate tra le mani di altri, in questo caso del banchiere Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), così tanto da essere disposto a mentire, ricattare e perfino minacciare chiunque si intrometta tra lui ed i suoi soldi; al pari di come farebbe un corvo affamato con una carcassa appena trovata. Dall’altra parte del quadrato troviamo invece i già citati Bernaschi, ricchissimi ed intenzionati a restarlo in ogni modo, anche se questo significasse utilizzare sotterfugi e soluzioni poco corrette per tagliare le gambe a chiunque provi ad arrivare al loro livello.
“Avete scommesso sulla rovina di questo Paese, e avete vinto” dirà a tal proposito una Carla (Valeria Bruni Tedeschi) sempre più stanca e frustrata dal suo ruolo di moglie/oggetto di un uomo che sembra sempre più concentrato sul suo conto corrente che non sul rapporto con la famiglia.
Il comune denominatore tra più e meno abbienti è quindi presto detto: la pretesa incondizionata che il mondo si pieghi alle loro volontà, siano queste folli o no. A discostarsi da tale marmaglia troviamo però Serena Ossola (Matilde Gioli), che insieme rappresenta il punto d’inizio della storia, essendo lei fidanzata con Massimiliano Bernaschi e facendo conoscere i due gruppi familiari, e quello di fine portando in scena un piccolo faro di speranza in un mondo così buio. Se infatti quello di nascere con un padre tanto meschino e bugiardo è un destino che la ragazza non ha potuto controllare, quello che viene dopo può esserlo e se ad una ragazza coraggiosa si unisce la relazione con Luca, ex tossico atipico ma vero nei suoi molti difetti, l’epilogo è tutto fuorché scontato.
Grande esercizio di stile del livornese Virzì, “Il capitale umano” porta in scena, tra dialoghi dal ritmo serrato e scenari tanto bui quanti sconfortanti, tutto quel marcio che da anni molti di noi fanno finta di non vedere, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Battuta migliore: “La voglia di evadere può portare in gabbie ancora più strette”
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