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Il sindaco

Valgoglio e il sondaggio della discordia: “Valeva il silenzio assenso, cittadini erano informati”

La consultazione indetta per affidare il servizio idrico integrato ad Uniacque. Il primo cittadino Angelo Bosatelli scrive al paese e risponde alle critiche

Continua a far discutere il sondaggio indetto dal sindaco di Valgoglio, Angelo Bosatelli, circa l’affido del servizio idrico integrato ad Uniacque. Tant’è che a 48 ore di distanza dalla sua conclusione, il primo cittadino ha sentito l’esigenza di inviare una comunicazione ai cittadini, spiegando ancora una volta la sua versione dei fatti.

Il sondaggio, indetto con quattro giorni di preavviso, si è svolto domenica scorsa. In 110 hanno votano per il ‘No’, 63 per il ‘Sì’, ma i contrari dovevano raggiungere 261 preferenze, ovvero la maggioranza degli aventi diritto. I favorevoli – come spiegato dal sindaco – potevano anche fare a meno di telefonare il municipio per esprimere il loro voto.

L’iniziativa non è piaciuta a tutti. Tra i cittadini, qualcuno ha fatto notare che nella campagna elettorale della lista ‘Uniti per Valgoglio’ si parlava di “miglioramento” della gestione del servizio idrico integrato, “per poter sostenere la prerogativa alla gestione in autonomia”. Qualcun altro ha espresso perplessità sulle modalità con qui è stato indetto il sondaggio, al di là di come è terminato: secondo alcuni cittadini frettolosamente, in pieno periodo Covid, senza adeguata informazione e dibattito. Lo sostiene anche il vicesindaco del paese, Damiano Bonardo. “Bisognava prendersi un po’ di tempo per illustrare alle persone le diverse posizioni, poi andare al voto – ha commentato -. È vero che ci sono diversi problemi da risolvere, ma non ho mai visto una cosa simile. È una tematica importante e alla fine ha votato solo il 30% delle persone”.

Bosatelli, però, respinge le critiche: “Mercoledì 4 novembre, alle 20.30 – scrive nel suo messaggio alla cittadinanza – si è tenuta una videoconferenza dove ho messo a conoscenza della situazione del ciclo idrico di Valgoglio”, alla quale avrebbero partecipato una trentina di utenti. Fa presente di aver realizzato un video, pubblicato sul sito del comune e su una app.

“Avrei preferito fare un’assemblea pubblica – aggiunge – ma le circostanze e restrizioni dovute al Covid non lo hanno permesso. L’urgenza nell’organizzare il tutto è stata dettata dalla necessità di adottare provvedimenti non più prorogabili visto lo stato delle cose”. Per il sindaco, lo scopo era quello di “far avere al Gruppo Consiliare un elemento ulteriore per capire l’orientamento della popolazione” e “sondare se, nonostante la sentenza della Corte di Cassazione del maggio 2020 che ci vieta di gestire il servizio in autonomia, nonché le innumerevoli problematiche che incidono economicamente sul Comune, la maggioranza dei cittadini fosse ancora convinta di non conferire il servizio nel gestore unico”, vale a dire Uniacque.

A Valgoglio, le persone che hanno diritto al voto sono 520. Per dimostrare che la maggioranza della popolazione fosse per il ‘no’, si dovevano raggiungere le 260+1 preferenze. Altro aspetto della vicenda che non ha convinto tutti. “I cittadini erano a conoscenza che per questa indagine valeva il SILENZIO ASSENSO – scrive il sindaco a caratteri maiuscoli, anche se in 63 hanno comunque votato per il ‘sì’ -. Il gruppo consigliare si sente ora legittimato a intraprendere la strada per il conferimento del servizio”. Il prossimo passaggio sarà in Consiglio comunale: una seduta che si preannuncia almeno movimentata.

Qui il messaggio integrale del sindaco

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