Ci sarebbero anche alcuni membri di CasaPound Bergamo tra i partecipanti alla manifestazione sotto casa del sindaco Giorgio Gori giovedì scorso. Una ventina di loro sono stati identificati e denunciati dagli agenti della Digos che stanno indagando sull’episodio e che oggi, mercoledì (11 novembre), depositeranno in procura la relazione di servizio per l’aperura del fascicolo da parte dei magistrati.
Oltre al mancato preavviso di pubblica manifestazione e alla violazione del Dpcm, per essersi trattenuti in strada oltre le 23 e aver violato così il coprifuoco notturno anti-Covid imposto dalla Regione, non si esclude la possibilità di altre ipotesi di reato.
Il corteo arrivato fuori dalla villa del Primo cittadino in Città Alta, era partito al termine del raduno – organizzato, questo, con regolare richiesta presentata e approvata dal questore Maurizio Auriemma – con circa 300 commercianti in piazza Matteotti per protestare contro la zona rossa in Lombardia annunciata dal Premier Conte nel decreto presentato in diretta televisiva la sera precedente. “Ci ritroviamo per protestare pacificamente contro questo assurdo Dpcm”, si leggeva nella pagina dell’evento su Facebook, con un messaggio: “Noi non chiudiamo”.
La serata è trascorsa tra cori, bandiere tricolori e striscioni. Almeno fino alle 22, quando un folto gruppo dei presenti si è staccato e a piedi, bloccando anche le strade del centro, si è diretto verso Città Alta per raggiungere la residenza di Gori in via Osmano. Lì, sono proseguiti i canti (l’inno di Mameli in particolare) accompagnati dall’esplosione di alcuni petardi.
L’intera manifestazione è stata seguita e controllata dagli agenti della Digos, che hanno identificato una ventina di persone che avrebbero organizzato la seconda parte della protesta, quella non autorizzata. Tra loro ci sarebbero esponenti del gruppo cittadino di estrema destra di CasaPound. Nomi e cognomi finiranno nel fascicolo che sarà aperto in Procura per fare luce sull’accaduto.
Sull’episodio si è scatenata anche una bufera politica per la partecipazione al ritrovo fuori da Palafrizzoni dei consiglieri comunali della Lega Alberto Ribolla (nella foto) e Stefano Rovetta. “Sono sceso in piazza da commercialista, da consigliere comunale insieme ai miei colleghi, da parlamentare che rappresenta i cittadini ma ancor di più da cittadino che solidarizza con le categorie di chi produce e vive del proprio lavoro – ha spiegato il deputato del Carroccio – . E sono orgoglioso di essere tutti i giorni al loro fianco. Non condivido i toni contro il sindaco né tantomeno il corteo sotto casa sua, ma capisco la rabbia nei confronti di tutti”. Entrambi, in ogni caso, prendono le distanze da quello è avvenuto nella seconda parte della serata e soprattutto da Casapound.
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