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Negli usa a novembre?

La notizia più attesa: vaccino Pfizer efficace al 90%

Un dato superiore alle aspettative, che arriva dalla conclusione delle sperimentazioni sugli uomini.

Il presidente di Pfizer Albert Bourla ha dato una notizia tanto attesa quanto importante: il vaccino di Pfizer è efficace al 90%. Un dato superiore alle aspettative, che arriva dalla conclusione delle sperimentazioni sugli uomini.

Anche il ministro della Salute tedesco ha parlato di risultati “incoraggianti”. E le Borse mondiali si sono mostrate fin da subito euforiche.

La buona notizia è una boccata d’ossigeno, dopo un mese di ottobre che, dal punto di vista dei contagi e delle vittime, è stato il peggiore vissuto dal mondo intero dall’inizio della pandemia. Il vaccino è stato messo a punto dalla Big Pharma americana Pfizer insieme all’azienda biotech tedesca BioNTech. È il primo a diffondere i dati conclusivi dei trial (che in realtà sono ancora in corso) e ora può attendere con fiducia l’autorizzazione urgente. La previsione è che arrivi, almeno negli Stati Uniti, entro novembre.

Le fasi uno e due dei trial, nel corso dell’estate, avevano misurato la produzione di anticorpi nei volontari. La fase tre, la più lunga, è servita invece per calcolare l’efficacia. A metà dei volontari è stato iniettato il vaccino. All’altra metà un placebo. Poi è stato calcolato quanti infetti si sono registrati in ciascun gruppo. La differenza è appunto il dato sull’efficacia. La Food and Drug Administration negli Usa e l’Organizzazione mondiale della sanità si erano dette disposte ad approvare solo vaccini efficaci al 50%. Né, durante le sperimentazioni, si sono verificati eventi avversi sui volontari. Il vaccino di Pfizer è adatto alla somministrazione tra i 16 e gli 85 anni. La Commissione Europea ne ha opzionati 200 milioni di dosi, da dividere fra gli stati in base alla popolazione.

Ora i risultati di Pfizer e BioNTech dovranno essere diffusi nei dettagli, con i dati sulla sicurezza sui 45mila volontari testati, e pubblicati su una rivista scientifica. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha già iniziato la sua valutazione a ottobre. La porterà avanti nei tempi più rapidi possibili.

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