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I dati

Brembo, terzo trimestre: l’utile netto è di 51,7 milioni

Le vendite del terzo trimestre 2020 calano dello 0,6% in Italia, del 14,0% in Germania, del 15,9% in Francia e del 26,0% nel Regno Unito.

“I risultati del terzo trimestre 2020 approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione di Brembo – afferma il presidente Alberto Bombasseimostrano che, in un anno caratterizzato da condizioni eccezionalmente complesse e negative, che hanno sin qui impattato fortemente tutti i settori industriali, incluso quello dell’automotive, Brembo ha saputo variabilizzare rapidamente una gran parte dei propri costi, contenendo gli effetti negativi del mercato di riferimento. Nel terzo trimestre abbiamo quindi saputo cogliere gli spunti di ripresa che i mercati hanno offerto, reagendo alle aumentate richieste dei clienti in tempi strettissimi e potendo consuntivare un risultato che, sia pur di poco in diminuzione se comparato al 2019, è da considerarsi lusinghiero. I tre mesi in esame hanno mitigato la negatività della prima parte dell’anno, che si completerà con l’ultimo trimestre in corso, carico a sua volta di incertezze. Proprio in un momento così incerto, l’Azienda ha presentato la sua nuova visione strategica, orientata a sviluppare prodotti e processi innovativi, anche in chiave di sostenibilità ambientale, per anticipare i bisogni dei propri clienti, impegnati nelle sfide poste dai nuovi paradigmi della mobilità”.

Il Consiglio di Amministrazione di Brembo, riunitosi lunedì 9 novembre sotto la Presidenza di Alberto Bombassei, ha approvato i risultati del gruppo al 30 settembre 2020.

I ricavi netti consolidati del Gruppo Brembo nel terzo trimestre 2020 ammontano a 608,8 milioni di euro, in calo del 5,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
A livello geografico, mentre in quasi tutti i Paesi del mondo permangono gli effetti negativi della pandemia da Covid-19, si segnalano due paesi in decisa controtendenza: la Cina che cresce nel trimestre del 15,7% e l’Area Nafta (Usa, Canada e Messico) in crescita del 3,9%.

Più in dettaglio, le vendite del terzo trimestre 2020 calano dello 0,6% in Italia, del 14,0% in Germania, del 15,9% in Francia e del 26,0% nel Regno Unito.

Per quanto riguarda i paesi extra-europei, l’India è in calo del 20,3%, il Giappone del 40,5% e il Sudamerica del 37,4%, mentre, come anticipato, la Cina e il Nord America (USA, Canada e
Messico) crescono rispettivamente del 15,7% e del 3,9%. Il margine operativo lordo (EBITDA) ammonta nel trimestre a € 123,8 milioni (20,3% dei ricavi) sostanzialmente in linea con il valore dell’anno precedente e percentualmente in miglioramento, grazie alle forti misure intraprese per il contenimento dei costi per mitigare gli effetti della pandemia da Covid-19.

Il margine operativo netto (EBIT) è pari a € 71,8 milioni (11,8% dei ricavi), in calo del 3,9% rispetto al terzo trimestre 2019, quando ammontava a € 74,8 milioni (11,6% dei ricavi).
Il risultato prima delle imposte ammonta a € 67,9 milioni (11,1% dei ricavi), mentre l’utile netto è pari a 51,7 milioni di euro.

I risultati del periodo chiuso al 30 settembre 2020

I ricavi netti consolidati del Gruppo Brembo nel periodo chiuso al 30 settembre 2020 ammontano a € 1.559,9 milioni, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa degli effetti della pandemia da Covid-19, che ha penalizzato in particolar modo il primo semestre dell’anno. Per quanto riguarda i segmenti di mercato in cui il Gruppo opera, le applicazioni per auto segnano nel periodo in esame un calo del 20,4%, il settore dei motocicli cala del 26,8%, quello dei veicoli commerciali del 18,2% e le competizioni del 22,0%.
A livello geografico, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite dei primi nove mesi calano del 18,0% in Italia, del 26,7% in Germania, del 20,4% in Francia e del 35,7% nel
Regno Unito. Per quanto riguarda i paesi asiatici, l’India chiude in calo del 35,5% e il Giappone del 21,9%, mentre la Cina cresce del 4,0%.
Le vendite in Nord America (USA, Canada e Messico) decrescono del 22,3%, mentre in Sudamerica del 41,3%.

Nel periodo chiuso al 30 settembre 2020 il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 992,2 milioni, in calo del 19,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
quando ammontavano a € 1.236,7 milioni. In percentuale sulle vendite tale voce è pari al 63,6%, in aumento rispetto al 62,7% del corrispondente periodo del 2019.
I costi per il personale ammontano a € 305,5 milioni, con un’incidenza del 19,6% sui ricavi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando era il 17,7%. I dipendenti in
forza al 30 settembre 2020 sono 10.869; erano 10.516 al 30 settembre 2019 e 10.868 al 31 dicembre 2019.

Il margine operativo lordo (EBITDA) ammonta nel periodo a € 267,1 milioni (17,1% dei ricavi), in calo del 32,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. La voce ammortamenti e svalutazioni si
attesta a € 156,5 milioni in aumento rispetto a € 144,8 milioni dell’anno precedente. Il margine operativo netto (EBIT) è pari a € 110,6 milioni (7,1% dei ricavi), in calo del 55,6%
rispetto all’analogo periodo del 2019.

Gli oneri finanziari netti ammontano nel periodo in esame a € 18,1 milioni (€ 12,3 milioni nel 2019); tale voce è composta da differenze cambio nette negative per € 7,8 milioni (€ 1,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente) e da oneri finanziari pari a € 10,3 milioni (€ 11,1 milioni al 30 settembre 2019).
Il risultato prima delle imposte ammonta a € 92,5 milioni (5,9% dei ricavi). La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste dalla normativa vigente, è pari a € 19,9 milioni (€ 53,3 milioni nel 2019), con un tax rate del 21,5%, in leggero calo rispetto al 22,5% dell’anno precedente.

Il periodo chiude con un utile netto di 71,7 milioni di euro.
L’indebitamento netto al 30 settembre 2020 si attesta a € 505,7 milioni, in calo di € 91,8 milioni rispetto al 30 giugno 2020; al netto degli effetti dell’IFRS 16 sarebbe € 320,1 milioni, in calo di € 87,1 milioni rispetto al 30 giugno 2020 (€ 407,2 milioni).

Prevedibile evoluzione della gestione
La capacità di reagire prontamente ed efficacemente alla prima ondata della pandemia, unita alla solidità finanziaria e patrimoniale del Gruppo, continueranno a guidare l’azienda nei prossimi mesi, che si prospettano ancora incerti.

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