“È semplicemente una vergogna che in questo Paese ci siano ancora allevamenti di visoni, destinati ad alimentare l’industria del lusso e del superfluo. Da tre legislature chiedo, ogni volta ripresentando la mia proposta di legge, che questi stabilimenti vengano chiusi” lo scrive l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
“La vita cui sono costretti gli animali, in natura predatori territoriali abituati ad ampi spazi, è una tortura perpetua, inimmaginabile e indescrivibile: in quelle gabbie comportamenti stereotipati, automutilazioni, ferimenti, cannibalismo sono all’ordine del giorno, finché il gas non pone fine alle sofferenza delle povere bestie. E tutto questo solo per rubare loro la pelliccia e per soddisfare la vanità di chi se ne riveste. Ora l’epidemia di Covid dimostra con tutta evidenza che gli allevamenti intensivi sono un rischio, grave, per gli esseri umani. Ora che la sofferenza tocca a noi, forse qualcuno avrà pietà anche dei visoni e magari metterà all’ordine del giorno la mia proposta di legge. Se non lo fanno per gli animali, lo facciano almeno per le persone. Gli allevamenti di visoni vanno chiusi, come hanno già deciso di fare molti altri Paesi europei”. Aggiunge l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che commenta la nota dell’OMS secondo cui l’Italia è tra i sei Paesi che finora hanno segnalato casi di Covid-19 negli allevamenti di visoni.
Nel maggio scorso l’ex ministro aveva già presentato un’interrogazione sul potenziale rischio rappresentato da questa attività per la salute umana.
IL CASO DANIMARCA
Il primo ministro danese Mett Frederiksn, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme visoni chiedendo venissero abbattuti subito tutti gli esemplari presenti nel Paese, circa 15-17 milioni. Il premier danese ha annunciato riferendo di uno studio dell’agenzia governativa ‘Staten Serum Institut’ che ha identificato una nuova mutazione del Covid nei visoni che si è già diffusa nell’uomo e potrebbe potenzialmente mettere a rischio anche l’efficacia del futuro vaccino. Sarebbero già 12 le persone contagiate dalla nuova variazione del virus e 207 gli allevamenti di visoni infettati.
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