In questi mesi di pandemia abbiamo iniziato a percepire termini e significati medico-scientifici che molti di noi, prima di tutto questo, non avevano mai conosciuto.
Con il nuovo, secondo lockdown ormai alle porte per la Lombardia abbiamo sentito (nuovamente) parlare dei 21 indicatori per il controllo del rischio. Sono stati questi a decretare quali regioni dovessero finire nella zona gialla, quali nella zona arancione e quali nella zona rossa.
Cosa sono questi 21 indicatori? Molto semplicemente: sono i numeri che servono per capire se la situazione è grave oppure no.
Ma quali sono gli indicatori che determineranno una chiusura più o meno dura? Eccoli.
Monitoraggio
La capacità di monitoraggio della diffusione del virus rappresenta il primo gruppo di 6 indicatori. È anche uno dei punti più critici: la gestione dei tamponi e il tracciamento dei positivi è stato ed è tuttora in molte regioni farraginoso e pieno di lacune che comportano ampi ritardi.
Diagnostica
Tocca poi alla “Capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti”, che raggruppa altri 6 indicatori. Questi valutano la percentuale di tamponi positivi, escludendo quelli di screening e i secondi test sulle stesse persone, oppure il tempo che passa dai sintomi e dalla quarantena alla diagnosi. Il numero di casi per cui si è riusciti a fare il tracciamento è uno degli indicatori contenuti in questo gruppo.
Tenuta degli ospedali
Ci sono poi 8 indicatori definiti “di risultato e relativi a stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari”. Tra questi il numero di positivi e il relativo incremento negli ultimi 7 e 14 giorni, i nuovi focolai, e quanti contagiati sono rimasti senza risposta rispetto all’origine dell’infezione. In questo gruppo è centrale la tenuta dei pronto soccorsi (quanto sono sotto stress) e i tassi di occupazione di terapie intensive, che non devono essere riempite oltre il 30% per destare preoccupazione, e reparti medici, non oltre il 40%.
Rt
A questi dati si aggiunge, infine, l’Rt, il 21esimo indicatore: uno sistematicamente e significativamente maggiore di 1,5 è da scenario 3. Lo scenario 2 riguarda le regioni con valori sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5. Lo scenario sotto Rt=1,25. In ogni caso, tramite accordo con la regione interessata, il governo può allentare alcuni degli indicatori di volta i volta.
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