“Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile non solo è grave, ma inaccettabile. A rendere ancor più incomprensibile questa decisione del Governo sono i dati attraverso i quali viene adottata: informazioni vecchie di dieci giorni che non tengono conto dell’attuale situazione epidemiologica”.
Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi, dunque – conclude Fontana – non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita”.
Già nel pomeriggio di mercoledì in un post su fb e poi in un video, il presidente della Regione Lombardia aveva protestato contro queste misure.
“Facciamo chiarezza. È entrato in vigore il nuovo DPCM che regolamenta le azioni per il contenimento del Covid, territorio per territorio, sulla base di 21 indicatori tecnici analizzati dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale”. Inizia così il post pubblicato sulla sua pagina Facebook dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
“Ora – specifica il governatore – è un’ordinanza del Ministero della Salute, non dell’Amministrazione regionale, che, sempre sulla base della valutazione dei dati da parte del CTS, deve stabilire in quale Fascia si trovi ogni Regione: Gialla, Arancione o Rossa, con i conseguenti diversi livelli restrittivi”.
“Fino a questo momento – chiarisce Fontana – non ci è stato comunicato niente dal Governo e non sappiamo in quale ‘Fascia’ la Lombardia si collochi. Da nostre informazioni, l’ultima
valutazione della Cabina di Monitoraggio del CTS con l’analisi dei 21 parametri risale a circa 10 giorni fa. Ciò è inaccettabile”.
“Le valutazioni – aggiunge il presidente della Regione – devono essere fatte sulla base di dati aggiornati ad oggi, tenendo conto delle restrizioni già adottate in Lombardia, dei sacrifici
già fatti dai lombardi in questi 10 giorni per contenere la diffusione del virus e dai quali registriamo un primo miglioramento. Sto insistendo perché, prima che si stabilisca dove la Lombardia si collochi, i dati devono essere aggiornati”.
La replica di Speranza
Sulla polemica innescata dalla sua ordinanza che ha stabilito le zone gialle, arancioni e rosse d’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito: “Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”.
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