Nel giro di una settimana lo scenario è mutato rapidamente, con 36 pazienti Covid in più che hanno fatto il loro ingresso negli ospedali che fanno capo all’Asst Bergamo Est: dai 13 di domenica 25 ottobre, tutti a Seriate, lunedì 2 novembre erano già diventati 49.
Ingressi che hanno costretto l’azienda sanitaria a riaprire i reparti un po’ ovunque, da Alzano a Piario, da Lovere fino a Gazzaniga, l’ultimo a riattivarsi nella giornata di lunedì.
Al momento di questi 49 solamente uno si trova ricoverato in terapia intensiva, al Bolognini dove i posti complessivamente sono sei con due di sub intensiva a supporto: a Seriate, nella normale degenza, se ne trovano altri 19.
All’ospedale Sante Capitanio e Gerosa di Lovere sono ricoverate altre 10 persone, 7 al Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, 9 al Locatelli di Piario dove gli ultimi tre sono arrivati nella serata di lunedì e altri 3, infine, al Briolini di Gazzaniga.
Molto variegato il dato delle età, con un range che passa dai 30 agli 85 anni passando per ricoverati di 50, 60 o 70 anni.
Numeri ad oggi contenuti, ma a preoccupare il personale sanitario è il trend di crescita osservato negli ultimi sette giorni.
Al contrario di quanto accade al Papa Giovanni XXIII, dove già il 30% dei ricoverati Covid arriva da fuori provincia e in particolare dalle aree al momento più sotto stress in Lombardia come l’hinterland milanese e la Brianza, l’Asst Bergamo Est ha una quota minima di non bergamaschi, pari a circa il 10%.
La direzione, però, ha già dato disponibilità ad accogliere anche pazienti provenienti da altre zone che, in caso di necessità, potrebbero quindi essere trasferiti a Seriate o in altre strutture sanitarie dell’azienda.
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