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La lettera

“La strada per Vilminore frana ancora: rischiamo la tragedia e di rimanere isolati” fotogallery

I dubbi e la protesta di un residente che in paese ha anche un'azienda che dà lavoro a cinquanta persone della Val di Scalve

Una strada tartassata dai problemi che, quando il maltempo si accanisce, ripiomba nei soliti, vecchi, incubi.

Non c’è pace per la provinciale 58 Castello-Colere-Vilminore, in val di Scalve, che da anni fa i conti soprattutto con le frane.

L’ultima in ordine di tempo è quella del 26 ottobre scorso, poco prima dell’abitato della frazione Bueggio.

A raccontare la forte preoccupazione per la situazione è Ottavio Duci, un residente che, oltretutto, è proprietario di un’azienda, la EffeDi Meccanotek che dà lavoro a una cinquantina di dipendenti provenienti da tutta la Val di Scalve.

“Vilminore è un paesino di montagna a 1000 metri di quota, conta attualmente circa 1500 abitanti, metà dei quali dislocati nelle frazioni – spiega -. Alcune di queste, nello specifico Bueggio, Teveno, Nona e Pezzolo sono collegate al capoluogo dalla strada provinciale numero 58. Questa strada presenta moltissime criticità, è pericolante e potrebbe causare, nelle più nefaste previsioni, anche la morte di qualcuno. Ma per la Provincia di Bergamo sembriamo non esistere e vi spiego perché.

Il 28 ottobre del 2018 sulla provinciale, un tratto di strada poco fuori l’abitato di Vilminore in località ‘Al de Crus’, è stato interessato da una frana che non ha causato vittime solo grazie al fatto che in quel momento non vi stesse transitando nessuno.

Le condizioni della provinciale 58

Le frazioni sopra citate sono rimaste semi isolate (si poteva raggiungere il capoluogo solo attraverso l’abitato di Colere, sempre percorrendo la SP 58, e compiendo un tragitto di più di 30 chilometri) fino al 25 marzo 2019 quando è stato istituito, dopo essere stato costruito il muro di sostegno alla strada, un senso unico alternato. La strada è stata poi riaperta completamente al traffico in estate.

I lavori sono stati molto celeri da parte della ditta incaricata, ma è stata l’assegnazione degli stessi da parte della Provincia a essere stata molto lenta, col mandato arrivato solo a metà febbraio.

Questa lentezza aveva portato una delegazione di cittadini a protestare a Bergamo, all’inizio del mese di gennaio, davanti al Palazzo della Provincia per chiedere rispetto e che la situazione venisse urgentemente presa in considerazione. Già allora erano poi state fatte presenti altre criticità sempre sulla SP 58, in particolare nel tratto che porta all’abitato di Teveno, che sta lentamente franando a Valle.

Purtroppo, quello che temevamo tutti si è ora concretizzato.

Lunedì sera, 26 ottobre 2020, è franata un’altra porzione di SP 58, questa volta prima dell’abitato di Bueggio e, dopo la prima chiusura totale della strada, è stato stabilito un senso unico alternato con divieto di transito per i mezzi pesanti.

Lo stesso giorno anche nel tratto di SP 58 che si trova prima dell’abitato di Teveno è stata transennata una parte della strada e quindi si transita a senso unico alternato, perché è stato valutato un rischio concreto che la strada crolli.

Ora, centinaia di persone rischiano concretamente di rimanere isolate completamente questa volta.

Inoltre, nella zona, c’è un’area industriale con tre aziende che da sola conta tra i 70 e gli 80 dipendenti (numeri alti per paesi di montagna). Sempre in zona ci sono numerosi artigiani, commercianti e allevatori. Tutti, e dico tutti noi, stiamo già facendo i conti con una crisi economica mondiale.

Gli imprenditori come me stanno cercando in tutti i modi di garantire il lavoro ai propri dipendenti in modo che possano mantenere la propria famiglia e continuare a vivere in questa bellissima vallata senza bisogno di emigrare.

Ma come si può fare ciò se siamo abbandonati dalle Istituzioni e senza delle strade degne di essere chiamate tali? Il presidente della provincia Gafforelli ha detto che per sistemare la frana nel paese di Bueggio ci vogliono 300.000 euro e questi fondi non ci sono.

Quindi cosa facciamo? Rischiamo l’isolamento totale se dovessero verificarsi piogge ancora consistenti? Rischiamo di far chiudere le nostre aziende perché ci ritroveremmo isolati e quindi impossibilitati a mobilitare le merci? Rischiamo la vita delle persone (tra cui tantissimi anziani) perché non ci sarebbe una via per raggiungere i malati con l’ambulanza (la cui sede del servizio di 118 per l’intera Valle si trova a Vilminore)? Non dimenticandoci del fatto che siamo nel pieno di una pandemia quindi sì, ci potrebbe essere benissimo urgente bisogno di un primo soccorso.

Abbandonati da tutte le istituzioni chiediamo quindi il vostro aiuto per dar voce a questa situazione in modo che i nostri politici si vergognino di come stanno trattando tante persone, di come stanno trattando la montagna (che è un patrimonio da valorizzare non da dimenticare)”.

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