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Primo novembre

World Vegan Day: cosa vuol dire essere davvero vegano?

Un giorno dedicato a coloro che hanno deciso di adottare un regime alimentare vegano, una filosofia vegana. Stefano Bersani è uno di questi, e vuole raccontarsi

Oggi, domenica primo novembre, ricorre il World Vegan Day, un giorno dedicato a coloro che hanno deciso di adottare un regime alimentare vegano, una filosofia vegana. Stefano Bersani è uno di questi, e vuole raccontarsi. E’ un 27enne, un educatore, ed è membro del comitato Bergamo Pride e dell’Associazione CambiaVento, entrambe dedite alla difesa dei diritti LGBTQ+. E da qualche anno ha abbracciato una delle diete più discusse, una filosofia alimentare ancora colma di tabù, che cercheremo, oggi, di “sdoganare” insieme.

Perché hai deciso di adottare un regime alimentare vegano? E come è cambiata la tua vita? Deve essere stato difficile cambiare così radicalmente stile di vita

La mia è stata una scelta etica. Ho sempre pensato, già da adolescente, a quale sofferenza gli animali potessero provare prima di finire sul mio piatto. Non ho mai, però, approfondito questo mio sentimento, complice il vivere in una famiglia onnivora e il non avere indipendenza, anche economica.​ In realtà adottare questa filosofia di vita non è stato poi cosí difficile. Quando sono andato a vivere da solo ho iniziato pian piano a eliminare la carne, diventando vegetariano. Il passo poi al veganesimo è stato piú semplice del previsto, ed è avvenuto nel giro di qualche mese. La mia vita in realtà non è cambiata poi cosí tanto, se non per il fatto che ora sono piú in pace con me stesso quando mangio.

Suppongo che la lotta contro la violenza sugli animali sia un pilastro dei vegani. Ultimamente mi sono stati fatti notare i cartelli di VegFacile. Cosa pensi di questo slogan? E del messaggio che vorrebbero, quindi, trasmettere? Ritieni sia un mezzo di comunicazione corretto ed efficace?

Generico ottobre 2020

La lotta contro la violenza sugli animali è sicuramente una forte componente del mondo vegano. Molti scelgono questo stile di vita proprio per motivi etici. Soprattutto negli ultimi anni sono sempre piú le persone che si avvicinano alla dieta vegana anche pensando all’impatto ambientale degli allevamenti intensivi – da anni gli studi dimostrano che l’inquinamento e l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi sono estremamente alti, superando addirittura in alcune zone i livelli di inquinamento dettati dalle industrie e dal traffico delle grandi metropoli – o per motivi di salute e benessere fisico. Lo slogan di VegFacile è sicuramente uno dei piú usati ed é sicuramente vero, ma personalmente penso possa avere poco effetto se non contestualizzato. Può funzionare se usato in una conversazione con chi già è sensibile al discorso della violenza sugli animali o dell’antispecismo, ma se proposto a chi non si è mai avvicinato a questi temi e a questo mondo potrebbe risultare inutile.

Nell’immagine che ti ho proposto, guardando un po’ più attentamente, ho potuto notare a margine la seguente scritta “Sì, e allora? é buono.” Vorresti commentare questo gesto? Cosa ne pensi?

É esattamente come dicevo poco fa. Inutile usare questo tipo di slogan senza affrontare prima il tema dell’antispecismo, ovvero della lotta all’attribuzione di un diverso valore e status morale agli individui unicamente in base alla loro specie di appartenenza.

Ci sono molti tabù dietro all’alimentazione vegana, uno di questi è sicuramente il cosa si mangia. Parlaci un po’ del tuo “giorno alimentare tipo” e, in modo più vasto, della tua dieta.

É vero, ci sono molti tabú e come ogni tabú sono solo figli dell’ignoranza. In realtà una grossa fetta di piatti e pietanze consumati, per esempio nella dieta mediterranea e nella cucina italiana, sono già tradizionalmente vegani, semplicemente non siamo abituati a vederli in quanto tali. Pensiamo alle varie zuppe e minestre di verdure, ai vari primi piatti a base di pasta (spaghetti al pomodoro e basilico, o con aglio, olio e peperoncino…), la caponata di melanzane, la focaccia genovese, i taralli pugliesi, i carciofi alla romana, la polenta con i funghi. La lista è davvero lunga. Una dieta vegana poi fa “ricorso” a prodotti tipici di altre cucine del mondo che, semplicemente, in Italia non sono molto conosciuti o che solo negli ultimi anni stanno prendendo piede come la soia, il tofu e il tempeh. La mia dieta giornaliera tipo? Colazione con latte di soia o di riso o con fette biscottate e marmellata. Pranzo con un piatto di pasta (al sugo, ragú di soia, o pesto fatto in casa – ma anche nei supermercati si trovano ormai pesti senza formaggio, per esempio). Merenda con focaccia o frutta o un gelato a base di latte di soia o di mandorla o pane e cioccolata. A cena di solito un altro piatto di pasta (sono italiano e mi piace mangiare, la pasta non può mancare) e di solito verdure cucinate in vari modi. Ultimamente poi sono sempre di piú gli alimenti vegani che si trovano nei negozi, burger o polpette 100% vegetali prodotti ormai anche dalle piú grosse aziende che producono alimenti a base di carne. Come vedi la mia dieta giornaliera non è poi cosí diversa da quella di un qualsiasi onnivoro.

Parlando ancora di tabù, spesso l’alimentazione vegana è mal vista nella società. Come ti approcci con coloro che non accettano questa tua scelta, e che, quindi, ti insultano a causa di essa?

Con chi non accetta la mia scelta di essere diventato vegano mi approccio come con qualunque altra persona che non condivide altri tipi di ideali: provo a ragionarci. Il mio obiettivo non é convincerti a diventare vegano, ma esporti le motivazioni che hanno portato me a diventarlo. Sei libero poi di non condividere la mia scelta ma l’importante é che tu la capisca. Non sempre funziona, certo, ma se arrivi a capire la mia scelta hai già fatto un primo passo verso la consapevolezza. Gli insulti poi generalmente arrivano da chi nemmeno ti conosce, o almeno questo è successo e succede a me, quindi lasciano il tempo che trovano.

E cosa pensi, viceversa, dei “vegani fanatici”, ossia di coloro che impongono, anche con veemenza, ad altre persone di cambiare alimentazione e stile di vita?

La questione dei “vegani fanatici” è per me controversa, in senso che io personalmente non ne conosco e non mi è mai capitato di trovarmi davanti ad un “vegano fanatico” quindi non saprei cosa dire. Io parlo per me e penso che ognuno sia libero di vivere la sua vita come vuole, ma sono allo stesso tempo convinto che se si può evitare sofferenza nel mondo é sempre il momento giusto per iniziare a farlo.

Quali piatti consiglieresti per approcciarsi per la prima volta alla cucina vegana?

Piú che piatti consiglierei di pensare ai prodotti in sé, iniziare a “giocarci” in cucina provando nuove combinazioni. Cucinare in prima persona i nostri pasti, e potrebbe essere d’aiuto iniziare da ciò che già è di nostro gradimento.

E tu? Come ti sei approcciato alla dieta vegana?

Come dicevo prima, ho iniziato eliminando la carne dalla mia dieta. Poi ho iniziato ad informarmi su come sostituire le proteine animali con quelle vegetali, quali prodotti fossero i migliori per avere tutti i nutrienti necessari per una dieta sana. In questo periodo ho scoperto poi le reali situazioni dei vari allevamenti intensivi legati anche alla produzione per esempio di latte e uova, cosí ho deciso di eliminare anche questi prodotti, e i loro derivati, dalla mia dieta.

Che consigli ti senti di dare a coloro che vorrebbero intraprendere questo “percorso”?

Un consiglio che mi sento di dare è quello di non lasciarsi influenzare dall’esterno e dalle prime difficoltà. Come tutti i percorsi che prevedono un cambiamento inizialmente ci sono sempre degli intoppi, ma c’è una via alternativa. L’informazione e la ricerca di nuovi prodotti in questo caso stanno alla base di tutto.

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