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Bergamo segreta

Un “caveau” nelle Mura: la Cannoniera di San Giacomo e la storia del rifugio antiaereo

Nuova puntata della rubrica domenicale di BGY che fa tappa in Città Alta

Porta San Giacomo rappresenta forse uno dei punti meglio conosciuti di tutta le Mura Veneziane.

Lo splendore conferitogli dal marmo bianco di Zandobbio consente alla struttura di esser visibile in buona parte della città, divenendo così un vero e proprio simbolo della fortezza di Bergamo.

In pochi sanno che l’imponente edificio nasconde ai suoi piedi una struttura fondamentale per la difesa del capoluogo come l’omonima cannoniera.

Posta a difesa della cortina compresa fra il baluardo di San Giacomo e la piattaforma di Sant’Andrea, lo stabile ricoprì soltanto in parte il proprio ruolo originario, venendo adibita già alla fine del Settecento ad altri scopi.

L’attenzione sulla cannoniera tornò a crescere durante la Seconda Guerra Mondiale quando, nel 1942, essa venne sottoposta a una serie di lavori che avrebbero consentito alla Banca Mutua Popolare di Bergamo di creare una sorta di rifugio antiaereo.

Secondo una convenzione stipulata fra l’amministrazione comunale e l’istituto di credito, quest’ultimo avrebbe potuto usufruire del locale per depositare e salvaguardare i propri beni durante il conflitto e per i successivi quattro anni dalla fine dello stesso.

Ad esser maggiormente interessati dall’intervento furono la bocca della cannoniera, chiusa con uno spesso muro di cemento armato da cui venne ricavata una stretta apertura adibita come ingresso; e la sala di manovra nella quale venne creata un’intercapedine in muratura utile a limitare l’umidità.

Durante il periodo bellico quello spicchio di Mura fu al centro da un altro imponente piano di difesa riguardante il vicino baluardo di San Giacomo.

Alla fine del 1943 il Comune di Bergamo stilò un progetto di realizzazione di una serie di ricoveri tubolari, fra i quali spiccava una galleria che avrebbe percorso il lato sud-occidentale del bastione.

Lungo 128 metri, quest’ultimo avrebbe potuto ospitare sino a 1100 persone e sarebbe stato dotato di servizi igenici oltre che di un piccolo locale ad uso deposito.

La costruzione del ricovero di Santa Grata spinse l’istituzione cittadina a rinunciare al disegno, lasciando intatto lo stabile.

Fonti

AA.VV.; Le Mura di Bergamo; Bergamo; Azienda Autonoma del Turismo; 1977

Massimo Glazer, I rifugi antiaerei progettati e costruiti a Bergamo durante la Seconda Guerra Mondiale; Bergamo; Gruppo Speologico Bergamasco “Le Nottole”; 2018

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