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Il pd bergamo

“Mai più errori come Nembro-Alzano, zone rosse nelle province più colpite”

"Lo chiediamo con forza, proprio perché conosciamo le conseguenze nefaste che il collasso del sistema sanitario porta".

“Non ripetere l’errore fatto in primavera a Nembro e Alzano, istituendo zone rosse nelle province lombarde e nelle aree metropolitane che registrano incidenza di contagi preoccupante e sovraccarico delle strutture sanitarie”.

È la proposta del Pd della città di Bergamo.

“Bergamo con la sua provincia è stata, durante la scorsa primavera, l’epicentro europeo dell’epidemia del Covid-19 – ricorda in una nota il circolo cittadino -. Le immagini del Cimitero Monumentale di Bergamo, delle lacrime, degli ospedali affollati e degli operatori sanitari esausti hanno profondamente segnato gli animi della nostra comunità e hanno reso noti al mondo i nostri luoghi e la nostra quotidianità stravolta.

Oggi la Lombardia si trova investita da una seconda ondata epidemica che ha colto ancora una volta impreparata Regione Lombardia. Milano, Varese, Monza Brianza, Como e Pavia più di altre Province stanno assistendo ad una recrudescenza dei contagi preoccupante, con un carico sul sistema sanitario difficilmente sostenibile a questi ritmi.

Proprio perché conosciamo le conseguenze nefaste che il collasso del sistema sanitario porta, perché sappiamo che tanti nostri concittadini bergamaschi sono stati curati in strutture di altre Province lombarde, italiane, o addirittura all’Estero, in parte risparmiate dal virus, e perché non vogliamo che gli errori commessi da Fontana ad Alzano e Nembro non si ripetano, oggi il Partito Democratico della Città di Bergamo chiede con forza l’istituzione di zone rosse nelle Province lombarde e nelle aree metropolitane che registrano incidenza di contagi preoccupante e sovraccarico delle strutture sanitarie, in particolare Milano, Monza Brianza, Como , Varese e Pavia e di tutte quelle nelle quali l’epidemia verrà ritenuta ‘fuori controllo’ attraverso indici che la Regione di concerto con il Ministero della salute e l’ISS indicheranno.

Riteniamo essenziale che venga assicurato, anche all’interno delle ‘zone rosse’, il regolare svolgimento delle attività didattiche, con particolare riferimento alle scuole primarie e secondarie di primo grado, oltre agli asili nido e alle Scuole dell’Infanzia, e di tutte quelle attività produttive che sono in grado di garantire le più rigorose garanzie di sicurezza per i lavoratori”.

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