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La protesta

Gli infermieri incrociano le braccia: “Angeli ed eroi dimenticati”

Lo sciopero proclamato dal sindacato Nursing Up dalle 7 di lunedì 2 alle 7 di martedì 3 novembre: "Governo e Regioni hanno ignorato le nostre rivendicazioni, assieme a tutti gli impegni verbali e ai ringraziamenti elargiti in quei giorni bui di primavera".

Gli infermieri incrociano le braccia per 24 ore, dalle 7 di lunedì 2 alle 7 di martedì 3 novembre, per un’agitazione di carattere nazionale dei professionisti sanitari del comparto sanità.

Lo sciopero è stato proclamato dal sindacato Nursing Up, spiegando come “il Governo e le Regioni hanno ignorato le nostre rivendicazioni, assieme a tutti gli impegni verbali e ai ringraziamenti elargiti in quei giorni bui di primavera (tanto erano gratis)”.

“Abbiamo chiesto massicci investimenti per assunzione di personale a tempo indeterminato, un adeguamento contrattuale e stipendiale alla media europea, il coinvolgimento nelle scelte di tipo organizzativo, il potenziamento dell’assistenza territoriale, una maggior sicurezza sul lavoro – continuano – L’assordante silenzio del Governo e delle Regioni alle nostre richieste, a cui si aggiungono l’inerzia nei 5 mesi di apparente remissione della pandemia (in cui si doveva provvedere al rafforzamento del Sistema Sanitario), o le fantasiose proposte di ‘assumere infermieri anche se non hanno ancora completato il corso di studi’, ci costringono a scioperare per rivendicare una Sanità migliore e maggior rispetto per gli infermieri e tutti gli operatori sanitari.

Ci rendiamo perfettamente conto della criticità del momento e ci scusiamo con i cittadini per gli eventuali disservizi dovuti al nostro sciopero; ma vogliamo continuare a prenderci cura dei pazienti con gli organici adeguati, in condizioni di sicurezza e con la certezza che le nostre competenze siano riconosciute. Che i nostri Politici facciano un giro nei Pronto Soccorso e nei reparti Covid in queste ore, per toccare con mano la disperazione negli occhi dei colleghi, stremati fisicamente e psicologicamente dalle difficili ed improvvisate condizioni di lavoro. Invece nessuna considerazione per chi, giorno e notte, ha salvato la pelle di migliaia di cittadini e ha ricominciato a farlo nelle peggiori condizioni.

La delusione per chi ci ha fatto diventare invisibili è enorme. Adesso pretendiamo con forza che la Politica adotti provvedimenti urgenti e concreti per una nuova organizzazione della sanità pubblica, in cui gli infermieri possano essere considerati professionisti e rispettati come tali.

Scioperiamo oggi per una migliore sanità domani”.

Per la giornata di lunedì in Lombardia sono stati organizzati alcuni presidi: dalle 9 alle 10 all’Asst Lariana P.O. San Fermo, dalle 10.30 alle 11 all’Asst Lariana P.O. Cantù, dalle 12.15 alle 13.15 all’Asst Fbf-Sacco P.O. Sacco, dalle 14.30 alle 15.30 all’Asst Fbf-Sacco P.O. Fbf e dalle 16 alle 17.30 al Policlinico di Milano.

“Una piccola rappresentanza di professionisti sanitari sarà presente per manifestare le motivazioni che li hanno indotto allo sciopero e rappresentare anche tutti coloro i quali non hanno potuto scioperare causa dell’Emergenza Covid e di organici inadeguati”.

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