Avrebbe lanciato pietre contro gli agenti schierati per garantire l’ordine pubblico alla manifestazione non autorizzata di giovedì sera a Bergamo. Per questo motivo un 26enne italiano di origine marocchina residente in città è stato arrestato e al termine dell’udienza per direttissima di venerdì il giudice del tribunale di Bergamo ha convalidato l’arresto, condannandolo a 4 mesi con pena sospesa.
È iniziato tutto intorno alle 20 nella zona della stazione. Lì una cinquantina di persone, dopo un tam-tam partito sui Social, si erano date appuntamento senza aver chiesto alcun permesso alle autorità competenti.
La Questura aveva saputo dell’iniziativa e si era mobilitata schierando una cinquantina di agenti, con il supporto della Polizia Locale.
Dopo un primo momento di silenzio, i manifestanti, nella zona di piazzale degli Alpini, hanno intonato cori contro il Governo e le stesso forze dell’ordine. Nessuno slogan preciso e nemmeno striscioni. Niente di organizzato, quindi.
Quando la situazione sembrava sotto controllo, intorno alle 21, le persone scese in piazza hanno deciso di schierarsi su viale Papa Giovanni e di bloccare il traffico. A quel punto sono iniziati gli attimi di tensione: alcuni manifestanti hanno fatto scoppiare due bombe carta e qualche petardo, mentre la polizia ha chiuso la strada indirizzando le auto provenienti da via Maj su via Paleocapa.
Alcuni dei presenti hanno lanciato sassi contro gli agenti. Tra loro il 26enne, che anche grazie alle immagini delle telecamere della Digos, è stato individuato e arrestato anche per il blocco stradale e l’interruzione di pubblico servizio dei bus. Non apparterrebbe a gruppi politici.
Così come il 17enne italiano che nel corso della stessa serata è stato denunciato per manifestazione non autorizzata, porto abusivo di arma da taglio (un coltello), blocco stradale e interruzione di pubblico servizio bus.
Sono state poi identificate altre venti persone, la cui posizione è ora oggetto di approfondimento investigativo al fine di denunciarli per blocco stradale, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non autorizzata.
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