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I numeri

In Lombardia 8.960 positivi, altri 25 in terapia intensiva: a Bergamo 349 contagiati

Sono i dati di venerdì 30 ottobre

Sono 1.567 i nuovi guariti/dimessi e 8.960 i positivi in Lombardia, con un nuovo record di tamponi effettuati (46.892), per una percentuale pari al 19,1. Sono gli ultimi dati sull’emergenza Coronavirus resi pubblici dalla Regione.

I dati di venerdì 30 ottobre

– i tamponi effettuati: 46.892, totale complessivo: 2.897.835
– i nuovi casi positivi: 8.960 (di cui 356 ‘debolmente positivi’ e 59 a seguito di test sierologico)
– i guariti/dimessi totale complessivo: 94.134 (+1.567), di cui 4.026 dimessi e 90.108 guariti
– in terapia intensiva: 370 (+25)
– i ricoverati non in terapia intensiva: 3.698 (+343)
– i decessi, totale complessivo: 17.462 (+48)

I nuovi casi per provincia

Milano: 3.979, di cui 1.607 a Milano città;
Bergamo: 349;
Brescia: 460;
Como: 890;
Cremona: 175;
Lecco: 220;
Lodi: 133;
Mantova: 147;
Monza e Brianza: 988;
Pavia: 403;
Sondrio: 98;
Varese: 804

DE ROSA (M5S LOMBARDIA): “LA CURVA È DIVENTATA UNA RETTA VERTICALE”

“Misure stringenti, per riaprire prima. È quanto chiediamo a Regione Lombardia” così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Massimo De Rosa: “La situazione in Lombardia è seria. Siamo prossimi allo scenario 4, il peggiore, perdere tempo e non decidere oggi significherebbe ritardare la ripresa di domani. Per questo chiediamo al presidente Fontana quale sia la sua strategia, di fronte a una curva dei contagi ormai sempre più simile a una retta verticale. Regione Lombardia non commetta gli stessi errori commessi a marzo. Scaricare la responsabilità di lockdown sul governo è tanto comodo quanto sbagliato, dal momento che il governo prende decisioni su scala nazionale, ma la situazione in Lombardia è, ancora una volta, decisamente peggiore rispetto al resto d’Italia. Qua lo scenario è più simile a quanto sta accadendo in Francia”.

“Tralasciando quelle che sono le responsabilità specifiche e le ripetute mancanze di questa Giunta, ad esempio si doveva potenziare la medicina territoriale e invece mancano le Usca, in questo momento di crisi serve unità, chiediamo quali misure intenda prendere Fontana al fine di frenare l’incremento della curva dei contagi e non rischiare il collasso delle strutture ospedaliere. Misure che devono andare di pari passo con il sostegno per le attività commerciali e i lavoratori che ne subiranno le conseguenze. Esattamente come fatto dal governo con il “Decreto ristori”. Per il bene del Paese occorre scongiurare un lockdown nazionale e l’unico modo di farlo è quello di passare attraverso chiusure locali. Per questo chiediamo a Regione Lombardia di non ripetere gli errori di marzo, ma di fare il proprio lavoro: amministrare e prendere decisioni, anche se difficili” conclude De Rosa.

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