All’ospedale da campo allestito in Fiera, dal 6 aprile al 24 maggio scorso sono transitati 120 pazienti, fino a un massimo di 47 in contemporanea: poi, in pochissimo tempo gli spazi sono stati convertiti e destinati ad attività ambulatoriale, follow-up, vaccinazioni e, infine, ai tamponi.
Un processo contrario, invece, è iniziato da circa una settimana per riadattare velocemente la struttura a reparto ospedaliero che, a pieno regime, potrà ospitare fino a 48 persone suddivise in quattro moduli, due gestiti dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII e due dagli “Spedali Civili” di Brescia.
Il primo paziente, con molta probabilità, farà il suo ingresso in via Lunga già lunedì 2 novembre, con i posti letto che saranno occupati gradualmente a seconda delle necessità e della saturazione dei riparti di terapia intensiva Covid degli ospedali.
“Le complesse caratteristiche dei pazienti che verranno ricoverati in queste strutture sanitarie – aveva spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera – richiede un’assistenza clinica molto particolare e sofisticata. Per questo, nell’attuazione di questo progetto saranno coinvolti gli operatori degli ospedali Hub della Lombardia che ‘adotteranno’ uno o più moduli degli ospedali in Fiera. Questi Hub garantiranno la presenza H24 di equipe mediche, infermieristiche e di supporto per i bisogni assistenziali dei pazienti nel modulo di competenza. Gli ‘Hub’, a loro volta, saranno supportati dai relativi ospedali ‘Spoke’ per la gestione del personale delle professioni mediche e sanitarie nei propri reparti interni e potranno procedere, all’occorrenza, a nuove assunzioni”.
Un metodo organizzativo adottato con una delibera regionale dello scorso 21 ottobre, che affida all’Asst Papa Giovanni XXIII il compito di stipulare le convenzioni necessarie per reperire il personale anche da altre strutture sanitarie.
Ed è questa l’attività principale di questi giorni: per gestire il massimo della portata dell’ospedale da campo che sarà ancora sotto la direzione di Oliviero Valori, ovvero 48 pazienti, con assistenza 24 ore su 24 e sette giorni su sette, Papa Giovanni e Spedali Civili stanno cercando 48 rianimatori e almeno il doppio degli infermieri.
I posti letto di terapia intensiva (che a seconda delle necessità e dell’evoluzione dello scenario potrebbero anche essere trasformati in sub-intensiva o di normale degenza) hanno bisogno di personale di altissima specializzazione, con un importante background specifico: per questo in Fiera potrebbero essere anche “dirottati” medici già in organico alle strutture principali (Papa Giovanni e Civili), che in quel caso, di conseguenza, assorbirebbero il personale reperito esternamente.
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