“La Lombardia, con i suoi 10 milioni di abitanti è la regione più popolosa d’Italia, ma per il tracciamento dei contatti non vanta gli stessi operatori di Veneto e di Emilia Romagna rispetto alla popolazione – esordisce Emilio Didonè, segretario generale dei Pensionati Cisl della regione -. Come mai la Lombardia non si è preparata in questi mesi? Perché non si è riusciti a potenziare i dipartimenti di Prevenzione? A Milano, per 3,5 milioni di abitanti, esiste un solo dipartimento di prevenzione e la Regione, per fare i test, utilizza prevalentemente i laboratori privati anziché quelli di sanità pubblica da tempo ridimensionati e messi da parte.
Perché sono stati ignorati?
Perché non sono stati coinvolti?
Ci risulta – continua Didonè – che ci siano ancora laboratori pubblici sotto utilizzati a Milano, Bergamo, Brescia e Varese. E purtroppo molti cittadini lombardi, non trovando una risposta nella sanità pubblica, sono costretti a rivolgersi alle strutture e laboratori privati per fare anche il tampone, a pagamento ovviamente. L’alternativa è fare interminabili code negli ospedali pubblici. E soprassediamo sulla valutazione del rischio che comporta la presenza di decine e decine di persone, sospette positive al virus, in coda negli ospedali, e tutto ciò che ne potrebbe derivare”.
“La situazione è grave, e non può essere sottovalutata o minimizzata. Qualcuno non lo ha ancora ben chiaro, ma per resistere contro questo nemico invisibile dobbiamo remare tutti insieme nella stessa direzione. Invece stiamo assistendo, da mesi, a un “tutti contro tutti”. Chi se la prende con gli anziani che se ne vanno troppo in giro. Chi se la prende con i giovani che hanno il diritto di andare a scuola e non possono farlo, e non possono nemmeno divertirsi. Ma non è finita: il sindaco di Milano che polemizza con il presidente della Regione, che polemizza con il segretario del suo partito, che polemizza con il Governo, che polemizza con i Comuni, che polemizzano con le Regioni che polemizzano con i Ministri di Scuola e Salute”.
Per bocca del suo segretario generale, Fnp Lombardia invita tutti a trovare un senso di civiltà e moderazione: “Basta giocare allo scaricabarile, basta divisioni e litigi, ma più rispetto per i tanti sacrifici dei cittadini e per lo straordinario impegno, spesso pagato anche con la morte, di medici, infermieri e operatori sanitari che si sono prodigati e si stanno prodigando nella lotta all’epidemia. Più rispetto per gli insegnanti, i lavoratori e gli imprenditori che hanno continuato a garantire la sopravvivenza a questo Paese. La salute degli italiani e il futuro di questo Paese viene prima di tutto”.
commenta