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Le testimonianze

Spettacoli: il coprifuoco a Bergamo ribalta gli orari e aggiunge problemi

Dal Druso al Capitol si rimodulano gli orari di concerti e proiezioni di film. E a teatro...

L’inizio del coprifuoco dalle 23 alle 5 per tutto il territorio della Lombardia è ormai ufficiale. Fino a venerdì 13 novembre – salvo proroga– in quelle ore non si potrà circolare se non per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e urgenza, e motivi di salute.

Tra i settori più duramente colpiti dalla misura, ancora una volta, c’è quello dell’arte. Club di musica, sale da concerto, teatri e cinema.

Prima la chiusura obbligata alle 24, ora il coprifuoco comporta inevitabilmente la necessità di terminare le attività molto prima. Come stanno reagendo le realtà bergamasche? Con la stessa forza che hanno dimostrato nei mesi passati, preferendo una strada alternativa, piuttosto che lo stop totale delle attività in programma.

“Dalla riapertura abbiamo fatto un solo evento – spiega David Drusin, co-fondatore del Druso di Ranica – abbiamo riaperto solo grazie alle donazioni, che sono state circa cinquecento, arrivate grazie alla campagna Back To The Druso”. Le parole di Drusin lasciano intendere che, se prima la situazione era difficile, ora è ancora peggio. Dopo mesi di inattività, la gestione aveva optato per tre serate a settimana con una capienza massima di cento persone a evento – contro una capienza di quasi il triplo in assenza di pandemia. Ora cambia tutto, velocemente e con una serie di dubbi irrisolti. “Se una band di Milano deve esibirsi al nostro locale vuole dire che gli eventi devono finire al massimo entro le 21, per consentire ai musicisti di sistemare e scaricare gli strumenti per poi tornare nella propria città”. L’elenco di domande non si esaurisce qui: “Come farà il pubblico da fuori Bergamo ad assistere ai concerti? Le deroghe al rientro a casa entro le 23 sarà valido per i musicisti che si esibiscono di sera? Le misure saranno prorogate o no? Si arriverà di nuovo ad una chiusura totale?”

“Non è solo la programmazione che salta a preoccuparci – continua Drusin – ma anche il riuscire a rimanere aperti: i posti disponibili sono diminuiti, ora c’è un limite anche all’orario, con i costi che rimangono invariati. Senza contare il fatto che club come i nostri si mantengono in vita non solo grazie alla musica e agli eventi, ma soprattutto con le consumazioni del pubblico durante e post concerto”.

“Nell’immediato abbiamo dovuto cancellare gli eventi infrasettimanali per riprogrammarli durante il weekend a partire dalle 18”, conclude David.

La linea è quindi quella di provare a fare il possibile, anzi, l’impossibile per garantire quello che dovrebbe essere considerato uno dei servizi fondamentali alla collettività: l’arte dal vivo.

Intanto le pagine Facebook delle realtà di musica live in città, a Bergamo, si popolano di avvisi di riprogrammazione, cancellazione o posticipazione degli eventi a data da destinarsi. La tendenza, per il momento, è quella di anticipare gli eventi in modo da consentire ad artisti e pubblico di tornare alle proprie abitazioni entro l’ora X.

Condividono lo stesso destino anche i cinema e i teatri, che confermano proiezioni e spettacoli anticipando l’orario di avvio. Su questa linea sta proseguendo anche Michele Nolli, gestore del cinema multisala Capital di Bergamo e del cineteatro Gavazzeni di Seriate. “Il vero problema, tra i tanti in questo momento, è che abbiamo bisogno di chiarimenti da parte delle autorità – commenta – ci sarà o meno la deroga per chi finisce uno spettacolo ad una certa ora e deve tornare a casa? Questo è fondamentale per capire come muoverci”.

Essendo ancora avvolta da una nube di mistero la questione della deroga ai lavoratori dello spettacolo, “per questa settimana abbiamo deciso di anticipare gli spettacoli in modo tale che finiscano al massimo alle 22.15 per dare a tutti la possibilità di tornare alle proprie case in tempo”. I film più brevi inizieranno quindi alle 21.00, mentre quelli più lunghi alle 20.30 o 20.15 in base alla durata specifica, annullati invece – per questa settimana – gli spettacoli delle 22.30 del sabato sera al Capital.

“Ovviamente noi ci atteniamo alle regole che ci vengono date – ci tiene a precisare Nolli – ma continuare avanti la programmazione in una situazione del genere è controproducente, nel senso che le spese, soprattutto con il teatro, sono superiori agli incassi. Stiamo andando avanti consapevoli di essere in perdita, ma con la volontà di voler continuare a fornire un servizio essenziale per la comunità”. Il piano, anche in questo caso, è di proseguire la programmazione dei film e degli spettacoli, anticipando l’inizio e continuando a rispettare le misure anti contagio imposte.

Le misure per ora non vanno a colpire l’agenda degli spettacoli della Stagione dei teatri 2021 della Fondazione Teatro Donizetti. “Iniziando la stagione teatri a gennaio 2021, l’istituzione del coprifuoco, per il momento, non intacca la nostra attività – dice Maria Grazia Panigada, direttore artistico della stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti – ln questo periodo sto girando per i teatri delle principali città italiane, da Bologna, a Torino, a Brescia, e ho avuto modo di vedere una modalità diversa di partecipazione teatrale. Mi ha fatto molto effetto in queste settimane andare a teatro, perché una volta seduta ti rendi conto che c’è una solidarietà tra pubblico e artisti molto forte. Gli spettacoli quindi vanno in scena in sicurezza (forse molto più dei mezzi pubblici), ma, tengo a precisarlo, la priorità rimane quella sanitaria”.

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