Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo ex dg e il secondo ex direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est, avrebbero dichiarato “in atti pubblici” il falso quando, nel caso della riapertura dopo poche ore del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano il 23 febbraio, scrissero che erano state adottate “tutte le misure previste”, “circostanza rivelatasi falsa, stante la incompleta sanificazione del PS e dei reparti del Presidio”.
Lo scrive la Procura di Bergamo nel decreto con cui giovedì la Gdf ha effettuato acquisizioni. Locati e Cosentina, infatti, rispondono anche di falso, oltre che di epidemia colposa. Locati, in più, avrebbe attestato il falso scrivendo anche in una relazione di “tamponi” effettuati a pazienti e operatori già dal 23 febbraio.
Duro il commento del consigliere regionale bergamasco Niccolò Carretta (Azione): “A marzo avevo depositato un’interrogazione proprio per conoscere quali protocolli fossero stati utilizzati all’interno delle strutture dell’Ospedale di Alzano Lombardo.
Il dottor Locati, che oggi a quanto si apprende dalle agenzie di stampa risulta indagato per epidemia colposa e falso, aveva risposto che il pronto soccorso “prevede un percorso d’accesso separato per i pazienti sospetti Covid-19 e provvede, su indicazione dell’Igiene Ospedaliera, alla sanificazione dei locali e dell’unità del paziente” proprio in relazione alla ricostruzione di quanto accaduto nel PS di alzano il giorno del primo paziente positivo covid.
Stanti le notizie riportate dalla stampa auspico fortemente che alla mia interrogazione scritta sia corrisposta un resoconto completo, dettagliato e veritiero dei fatti accaduto in quei giorni. Chiedo dunque all’Assessore Gallera un chiarimento circa le risposte che mi ha fatto pervenire e auspico che la Magistratura faccia il più possibile chiarezza su questo episodio”.
“Le accuse dei pubblici ministeri sono gravissime e, se confermate, non potranno rimanere senza conseguenze – gli fa eco il consigliere regionale bergamasco del Pd Jacopo Scandella – . L’assessore Gallera non può tacere, deve dare risposte ai lombardi e ai bergamaschi in primis. Tutti sapevano che intorno a quanto successo all’ospedale di Alzano non si stava dicendo fino in fondo la verità, ma ciò che scrivono i magistrati fa pensare che tra Alzano e Milano, in quelle ore, qualcuno abbia perso totalmente la testa, sperando di poter nascondere la polvere sotto il tappeto e farla franca.
La gestione dell’ospedale di Alzano è uno degli aspetti che approfondiremo anche all’interno della commissione d’inchiesta, per chiarire quanto questa abbia inciso nell’esplosione dei casi in bergamasca e nella tragedia che ne è seguita”.
Nota della direzione aziendale dell’ASST Bergamo EST
La Direzione Aziendale, esprimendo massima fiducia nel lavoro della Magistratura, intende sin d’ora rimarcare la veridicità di tutte le informazioni, date sulla scorta di notizie apprese dalle strutture aziendali di riferimento, come l’Autorita’ inquirente potrà accertare, proprio grazie alle recenti acquisizioni.
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